Non esistono più scuse. Il partito democratico deve votare la sfiducia al ministro della Giustizia. Niente più giochini e larghe intese. La questione delle telefonate tra il ministro e la famiglia Ligresti merita una netta e decisa condanna.

Non esistono giustificazioni valide, anche alla luce della scoperta di un’altra telefonata tra il Guardasigilli e il fratello di Salvatore Ligresti, Antonio fatta il 21 agosto scorso. Non è accettabile che un ministro della Giustizia abbia un rapporto stretto e quotidiano di amicizia con la famiglia Ligresti. Non è normale che il ministro della Giustizia chiami, subito dopo gli arresti di Salvatore, Giulia e Jonella Ligresti,  la moglie del patriarca per dire: “non è giusto, non è giusto”.

Non può essere tollerato l’intervento della Cancellieri in Parlamento dove si vanta del suo rapporto di amicizia con la famiglia Ligresti. Tutto questo non può essere fatto passare come normale amministrazione. Gli Italiani ne hanno viste di tutti i colori ma meritano rispetto. A tutto c’è un limite.

Il Partito democratico questa volta non può continuare a mettere la testa sotto la sabbia. E non lo può fare dopo le ultime dichiarazioni di Matteo Renzi rese nella puntata di giovedì scorso di Servizio Pubblico. Il probabile prossimo segretario del Partito Democratico è stato chiaro. No esistono più alibi.

Non devono esistere più scuse. La questione è molto chiara e lineare. Chi difende la Cancellieri è solo in mala fede. Un ministro della Giustizia ha delle enormi responsabilità e non può generare neanche il minimo sospetto di svolgere il proprio ruolo in maniera non imparziale.

Il Partito Democratico esca dalle continue ambiguità. La smetta di giocare con le larghe intese e con le parole.

Dia un segnale di vita e di responsabilità. Ascolti la gente e le loro istanze. Esca dal torpore delle calde e ovattate stante del Parlamento. Guardi l’Italia con gli occhi dei cittadini e con la voglia di rappresentarli veramente. Basta giocare ai politicanti fintamente responsabili. Dia un segnale importante e che tutti chiedono.

La mozione di sfiducia presentata dal Movimento 5 Stelle va votate senza se e senza ma. Il 20 novembre si voti la sfiducia al Ministro.

La si voti perché un ministro della Giustizia deve garantire uguaglianza e trasparenza per tutti. La si voti perché il Ministero della Giustizia non può essere amministrato da amici stretti di certi personaggi. La si voti perché il Partito democratico deve essere per una volta coerente e finalmente credibile. Vogliamo parlare di onestà e di moralità.

Bene siamo conseguenti e non ondivaghi. Il tempo delle prese per i fondelli agli elettori è finito. Non trovate giustificazioni o false storie di salvare il Governo perché non ci interessa e non ci riguarda. Le barze-Lette sono finite. Il 20 novembre il PD voti la sfiducia. Altrimenti la sfiducia la prendiamo definitivamente noi.

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