Dopo lo scandalo rimborsi, che ha portato il governatore Vito De Filippo (anch’egli coinvolto) a rassegnare le dimissioni e dunque alla fine anticipata della legislatura, la Basilicata torna al voto. Il 17 e 18 novembre i lucani saranno chiamati a scegliere il nuovo presidente della Regione e i componenti del consiglio regionale, che passeranno da 30 a 20.
Nove in tutto gli aspiranti governatori. Tra questi il nome più illustre è sicuramente quello del democratico Marcello Pittella (sostenuto da Pd, Idv, Psi, Cd e due liste civiche), vuoi perché da tempo ormai la Basilicata è in mano al centrosinistra, ma anche perché il fratello, Gianni, è il vicepresidente del Parlamento europeo e candidato alle primarie per la segreteria nazionale del Pd. Anche Pittella junior, così come altri 37 tra consiglieri e componenti della giunta De Filippo (lui era assessore alle Attività produttive), è stato travolto dall’inchiesta della procura di Potenza: avrebbe ritoccato una ricevuta di un ristorante, ponendo davanti un 2, per farsi rimborsare dalla Regione 223 euro anziché 23. “Non sono avvezzo a queste cose – si difende – Mi vado a rovinare la vita per 200 euro?”. Di fatto però la linea del Pd, “di proporre una inequivocabile e completa discontinuità nella rappresentanza consiliare”, è andata a farsi benedire. D’altronde non c’è da stupirsi, visto che, dopo le dimissioni di Roberto Speranza, a guidare il Pd lucano Guglielmo Epifani ha subito chiamato il governatore uscente De Filippo, su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio.
Alla luce delle recenti spaccature nel Pdl nazionale, le regionali lucane saranno inoltre un banco di prova per il centrodestra. Anche se il candidato presidente è il senatore di Scelta civica Tito Di Maggio, sostenuto – oltre che da Pdl e Sc – da Udc, Mir, Grande Sud e FdI. Entrambi gli schieramenti, di centrodestra e centrosinistra, hanno perso alcuni rami: Sel e Rifondazione comunista sosterranno la giovane segretaria regionale del partito di Vendola, Maria Murante. La Destra e Fiamma tricolore invece corrono con l’assessore all’Agricoltura del comune di Montalbano, Leonardo Rocco Tauro.
Ci crede pure il M5S, che per l’occasione ha lanciato l’hashtag “succede”. Le polemiche però non mancano neanche qui. Il candidato presidente della Regione pentastellato infatti non è il vincitore delle primarie, tenutesi il mese scorso. Seppur non definitiva, la condanna a due mesi e venti giorni per rivelazione di segreto d’ufficio, riportata dal tenente Giuseppe Di Bello, cozza con le regole dei grillini. “A causa di irregolarità formali nella presentazione dei documenti della candidatura del primo votato – si legge in un post di Beppe Grillo su facebook – viene nominato portavoce presidente per la Basilicata il secondo: Piernicola Pedicini”. Ma al fisico sanitario del Centro oncologico della Basilicata, candidato governatore, adesso mancherà il sostegno di un parte dei dissidenti grillini solidali con Di Bello, che nel frattempo ha creato una nuova lista per appoggiare la candidata di Sel e Prc.
A correre per la poltrona da governatore c’è anche l’ex deputata radicale Elisabetta Zamparutti, fortemente voluta da Marco Pannella e dal ministro degli Esteri Emma Bonino, entrambi candidati consiglieri regionali sotto il simbolo della Rosa nel pugno. Chiudono l’elenco degli aspiranti presidenti Florenzo Doino (Partito comunista dei lavoratori), Franco Grillo con la lista ‘Regionali 2013’ e Doriano Manuello per ‘Matera si muove’.
Per la carica di consigliere regionali, i candidati sono invece più di 250, con ben 17 liste provinciali a Potenza e 16 a Matera. Ma sarebbero potute essere anche di più, se qualcuna non fosse stata esclusa. Ha rischiato anche quella collegata alla coalizione di centrosinistra che sostiene Marcello Pittella, la lista ‘Pittella presidente’. Esclusa sia dal tribunale di Potenza, che dalla Commissione elettorale regionale. Il candidato governatore del centrosinistra avrebbe perciò rischiato di perdere non pochi voti. Ma alla fine il Tar l’ha rimessa in gioco. Segno che il destino, forse, è dalla parte di Pittella.