Lavoratori in corteo e sciopero di quattro ore. Angeletti: “Le tasse - prosegue - saranno la tomba dell’economia e della democrazia in Italia”. Il leader della Cgil attacca il presidente dell'Inps Mastrapasqua: "Siamo nel paese dove i manager guadagnano il triplo dei manager tedeschi senza meritarlo”
Sindacati uniti in tutta Italia contro la legge di stabilità. Ha preso il via con il segretario generale della Cgil Susanna Camusso a Milano il corteo di protesta in occasione dello sciopero nazionale di 4 ore indetto per oggi. A partecipare sotto la pioggia oltre duemila persone, partite alle 9.30 dalla fermata di Palestro che hanno poi raggiunto Piazza San Babila. Presente a Milano anche il numero uno della Cisl Raffaele Bonanni che chiede di “cambiare subito la questione fiscale”, “molto debole non solo per i lavoratori e i pensionati, ma anche per l’economia”. “Le tasse – prosegue – saranno la tomba dell’economia e della democrazia in Italia”. L’obiettivo, spiega, è “un forte tagli sull’Irpef”. La manifestazione è stata organizzata dai sindacati unitari a livello nazionale. Il segretario della Uil, Luigi Angeletti, è invece al corteo di Perugia.
Anche Camusso si oppone alla legge di stabilità “che guarda solo al debito pubblico e poi c’è una politica che lo fa aumentare”. Il segretario della Cgil ha poi polemizzato col presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua dicendo che “non può continuare a raccontare una realtà che non c’è, bisogna raccontare quella vera”, cioè “quella di un Paese reale che è allo stremo e ha bisogno di risposte”. Il presidente dell’Inps, infatti, ha avvertito i ministri Saccomanni e Giovannini sui conti in rosso dell’istituto di previdenza, sollecitando un intervento dello Stato “altrimenti le passività aumenteranno”. ”Siamo un paese strano – ha proseguito la Camusso – siamo il paese delle pensioni d’oro, il paese dove i manager guadagnano il triplo dei manager tedeschi senza meritarlo”. Il riferimento va proprio a Mastrapasqua, presidente dell’Inps e vice di Equitalia, che all’anno guadagna 1,2 milioni di euro l’anno.
A Napoli, a causa dello sciopero, collegamenti a singhiozzo per traghetti e aliscafi. I lavoratori lamentano la mancanza di attenzione al trasporto locale marittimo entro i 50 km, penalizzando, secondo la categoria, pendolari e aziende. “Abbiamo aderito compatti allo sciopero – spiega il comandante Aniello Di Iorio, presidente dell’Associazione Marittimi Partenopei – Chiediamo che si applichino gli sgravi fiscali e che ci sia una modifica della legge che consenta alle aziende di detrarre l’Iva sui costi, come avviene in tutte le altre attività produttive. A causa dell’accumulo dell’Iva di quest’anno e dello scorso anno, le aziende con un deficit troppo elevato rischiano di chiudere. Siamo molto preoccupati, per questo speriamo che l’adesione a questo sciopero venga capita”.
Alla giornata di mobilitazione a Milano hanno partecipato anche alcune decine di studenti e militanti del centro sociale il Cantiere, che sono entrati nell’atrio della sede milanese di Google in corso Europa imbrattando con vernice spray – con le ormai consuete ‘V’ del personaggio del fumetto e del film ‘V per vendetta’ – le pareti dell’ingresso, tappezzato di cartelli che con vari slogan accusano Google di lucrare sulla privacy degli utenti del web.