Il presidente della Puglia sul Guardasigilli: "Quella telefonata presenta un quadro di assoluta inopportunità, il ministro della Giustizia avrebbe fatto bene a rassegnare le dimissioni". Chiesto il passo indietro anche ad Alfano e Idem. E alcune volte anche a Silvio Berlusconi. Invocando in alcuni casi la dignità, in altre l'opportunità
L’ultima volta che ha chiesto le dimissioni di un politico è accaduto la mattina di venerdì 15 novembre: quelle di Annamaria Cancellieri. “Quella telefonata presenta un quadro di assoluta inopportunità, il ministro della Giustizia avrebbe fatto bene a rassegnare le dimissioni” diceva rispondendo a una domanda sulla vicenda che ha visto coinvolta il Guardasigilli in relazione al caso Ligresti. Ma Nichi Vendola, il presidente della Puglia nella bufera per l’intercettazione con il pr della famiglia Riva, lo ha fatto già altre volte. Con Alfano e Storace, con la Idem e la Lanzillotta. E ovviamente con Silvio Berlusconi. Invocando in alcuni casi la dignità, in altre l’opportunità.
“Credo che si tratti di un atto dovuto'” diceva commentando il passo indietro dell’allora ministro della Salute Francesco Storace. ”Di fronte a uno scandalo di queste proporzioni si tratta davvero di un atto dovuto”. Era l’ottobre del 2006 e l’esponente dell’allora An era finito nell’inchiesta dello spionaggio. Accuse da cui poi il presidente de “La Destra” è stato condannato in primo, ma assolto in secondo grado. Nello stesso periodo Vendola aveva chiesto le dimissioni dell’allora ministro degli Affari Regionali, Linda Lanzillotta dopo che il governo aveva impugnato la legge sull’assestamento di bilancio.
”Con le sue dimissioni Scajola ha dimostrato che la sua posizione era indifendibile” diceva il presidente di Sel commentando il passo indietro del ministro dello Sviluppo per lo scandalo della casa vista Colosseo. “Il primo sentimento che ho provato per questa vicenda è di tristezza, con l’immagine del declino di un Paese che si incarna dentro questa continua sensazione di perdita dell’ethos pubblica, dove la classe dirigente non riesce a dare alcuna prospettiva del futuro e non ha autorevolezza morale”.
Di Berlusconi Vendola ha chiesto più volte le dimissioni. Tra gli ultimi casi quelli riguardanti le dichiarazioni dell’ex premier sugli omosessuali (”Meglio essere appassionati di belle ragazze che di gay”) e per l’inchiesta relativa al caso Ruby, per cui il Cavaliere è stato condannato in primo grado: ”Credo che debba sgomberare il campo perché il paese sta marcendo grazie a Berlusconi”.
“Io penso che il ministro Idem farebbe bene a rassegnare le dimissioni perché cosi si fa” aveva detto lo scorso giugno Vendola puntando il dito anche contro i giornali. “Vedo una scena paradossale quella di un ministro imprigionato dalla campagna politico-mediatica delle vicende delle irregolarità fiscali. Penso che il ministro farebbe bene a rassegnare le dimissioni, perché così si fa. Ma sono stupito che questa campagna è orchestrata dai giornali di quello che probabilmente è uno dei più grandi evasori fiscali della storia d’Italia”.
Vendola aveva poi chiesto lo scorso luglio al ministro dell’Interno Angelino Alfano di rendere conto del pasticcio diplomatico che aveva coinvolto la famiglia del dissidente kazako, consegnata al regime del Kazakhistan: “Non ci si può ipocritamente lavare la coscienza con due parolette. Aspettiamo ora dal titolare del Viminale il passo conseguente”.