C’è anche una donna italiana tra le migliaia di vittime di Haiyan. Il tifone che nei giorni scorsi ha flagellato le isole Filippine provocando un numero di morti che oscilla tra i 2.360 dichiarati dal governo e i 4.460 individuati dall’Onu. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha spiegato che la cittadina italiana è morta di infarto. Il titolare della Farnesina ha aggiunto che tutti i connazionali presenti nell’area “sono monitorati” e che all’appello ne mancano ancora due: “È anche possibile che non si riescano a mettere in contatto con l’Italia, perché i cellulari non funzionano”.

E’ atterrato stamattina alle otto il primo cargo di Agire (l’Agenzia italiana per le risposte alle emergenze, ndr) e della cooperazione italiana. “Altri sono in partenza – ha precisato il ministro -, uno già domani, anche su Manila, con materiali che avevamo o a Brindisi nel deposito o a Dubai”. Le principali difficoltà nel raggiungere le Filippine, spiega poi la titolare degli Esteri, sono legate alla devastazione del territorio: “Stiamo parlando di 2 milioni di sfollati e 400mila case allagate e una situazione di grande difficoltà per raggiungerli. Per cui non solo non bisogna intasare gli aeroporti, ma il problema è anche quello dei trasporti: le zone colpite sono lontane e servono delle navi per distribuire gli aiuti”. E ha aggiunto: “Siamo in collegamento soprattutto con Echo (la direzione generale per gli aiuti umanitari della Commissione Europea, ndr) e con i nostri umanitari che si trovano sul posto per evitare duplicati e confusione”. Anche per questo motivo, la Farnesina ha deciso di rafforzare la sua unità di crisi che opera sul posto, in aiuto all’ambasciata italiana delle Filippine, inviando due militari dell’unità di crisi e due del Centro Operativo Interforze.

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