Pierino riparte dalle discoteche. Il ritorno di Alvaro Vitali sulle scene è questione di vintage, tanto che il 16 novembre 2013 al Velvet di Rimini (inizio spettacolo 23.45), il protagonista delle commedie dei primi anni ottanta sale sul palco per una serie di gag, canzonette, barzellette e un monologo sugli anni settanta.
Il cartellone della serata riminese s’intitola Retropolis Vintage e prevede “una notte che abbraccia la musica, l’abbigliamento e le immagini di un’epoca che buona parte di noi non ha vissuto.. dalla nascita del rock’n’roll alla disco music”. Nel frullatore della memoria dal Velvet sono stati rimescolati in tanti da Giuliano Palma & The Bluebeaters, ai New Trolls, Little Tony, Patty Pravo, Edoardo Vianello ed Alan Sorrenti. Ora tocca all’indimenticabile Vitali: tra liceali, dottoresse, insegnanti e soldatesse arrapate almeno una ventina di titoli a cavallo del 1976 e il 1979 poi il dittico su Pierino tra il 1980 e il 1981 – Pierino contro tutti e Pierino colpisce ancora – diretto da Mario Girolami e con l’attore romano autentico one man show tra scherzi, scorreggine e barzellette.
Uno Zalone ante litteram nella popolarità cinematografica, meno comicità da piccola borghesia impiegatizia e più risata nazional popolare da borgata, ma la stessa frenesia per la battuta fulminea, per la presa in giro: “La risata è cambiata nel tempo”, spiega Vitali al fattoquotidiano.it mentre attraversa l’Italia in autostrada per giungere sulla Riviera, “è difficile far ridere i giovani oggi, ma io ci provo. Parlerò di computer, elettronica, Facebook, Twitter, i ragazzi oggi capiscono questo mondo qui”.
Vent’anni di carriera cinematografica iniziata nel 1969 con il Satyricon di Fellini, fermatasi nel 1990 con un revival di Pierino al cinema per nulla riuscito, che hanno comunque del mitico nella genesi: “Federico Fellini mi scelse ad un provino di Cinecittà poi diventammo come padre e figlio. Si divertiva da morire a sentirmi parlare in trasteverino. Mi volle anche per i Clowns, Roma e Amarcord. Poi fu lui a vedermi vestito con baschetto e calzoni alla zuava e a dirmi ‘Mi sembri Pierino’. Un’intuizione che trasformai in maschera e mi portò fortuna. Sul palco del Velvet salirò indossando il baschetto di Pierino”.
Il ritorno di Pierino è quindi qualcosa che assomiglia al cabaret e alle cosiddette “serate” che si facevano negli anni sessanta: “Il cinema italiano è cambiato talmente tanto che non lo comprendo più. Mancano i mostri sacri come Fellini, mancano le sceneggiature forti, i racconti. In Italia se le commedie non hanno quintali di parolacce il pubblico non ride più. Io oramai riguardo solo i film di Jerry Lewis”. “Ho anche pronto uno script”, conclude il comico trasteverino, “Pierino diventa prete, che diversi produttori tengono in stand by da anni. Qualche parolaccia nel testo c’è. Chiaro, se contestualizzata bene ha ancora senso”.
Per informazioni: http://velvet.it