Ieri mi sono fatto la marcia No Tav, a Susa, visto che se entri nella zona militarizzata sei perseguibile penalmente. “I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli.”
Ho perso il conto di quante marce mi sono fatto contro l’opera inutile. Eravamo i soliti quattro gatti, secondo la questura, ossia qualche migliaio di gatti. Uno può dire che non serve a nulla fare una manifestazione adesso che la talpa scava. Niente di più sbagliato. Manifestare serve per far sentire il fiato sul collo, per dimostrare che non ci si arrende. E poi manifestare serve anche a noi che nel corteo sentiamo la forza, la solidarietà, ci sentiamo come un’unica anima.
Dal parlamentare ovviamente in incognito, ai baschi che si battono contro la loro opera inutile, ai veneti contro il traforo del Monte Grappa, ai sindaci della valle (ma la TAV non si diceva che è un’opera condivisa?), al ragazzo con la maschera di V per Vendetta. E poi volete mettere l’emozione al sentire la banda che si ferma a suonare la musica dei Bogia nen davanti al ristorante dove vanno a mangiare i poliziotti (così lontani da quelli di pasoliniana memoria) o Bella Ciao davanti all’hotel dove vanno a dormire? Perché si sa, la TAV fa girare l’economia…
Una manifestazione a suo modo strana, anche, in cui andavano a braccetto un volantino di Lotta Continua ed un drone che filmava dal cielo.
È vero, il popolo No Tav la sua battaglia l’ha già vinta perché ha risvegliato le coscienze assopite. Da quando è nato, la sua forza, i suoi ideali hanno contagiato l’Italia e l’Europa. Comunque vada a finire tutto questo non sarà stato inutile.