Nel capoluogo emiliano il deputato triestino ottiene la maggioranza assoluta, con il 51,87% dei voti degli iscritti. Vanno a lui anche Modena, Parma e Ravenna. Il sindaco di Firenze si aggiudica le altre sette circoscrizioni elettorali
Sembrava una corsa facile, e invece la lunga marcia di Matteo Renzi alla conquista dell’Emilia Romagna si ferma. A sancire definitivamente la vittoria di Gianni Cuperlo è la commissione regionale per la convenzione e le primarie 2013, che nel pomeriggio ha reso noti i dati ufficiali relativi al voto. Il deputato triestino ha infatti conquistato 11.925 voti, pari al 43,6%, superando Renzi, fermo a 11.576 voti, 42,3%. Un risultato che non rispecchia dunque quello a livello nazionale. Terzo classificato Pippo Civati, 3.531 voti, 12,9%, seguito da Gianni Pittella, 341 voti, 1,2%.
I dati provincia per provincia, fa sapere il Pd, saranno resi disponibili domattina, ultimati i conteggi e le votazioni nelle 11 assemblee di Ravenna, che si svolgeranno in serata. Il quadro, comunque, non subirà variazioni significative: se Renzi ha conquistato le circoscrizioni di Ferrara, Reggio, Imola, Cesena, Forlì, Piacenza e Rimini, a Bologna, Modena e Parma è Cuperlo ad aver trionfato, aggiudicandosi le province dal maggior peso specifico. A Bologna, il deputato triestino sostenuto dall’ex premier Massimo D’Alema ha totalizzato 4.055 voti, 51,87% dei consensi, mentre Renzi è arrivato secondo con 2.764 voti (35,36%), e Civati terzo con 933 voti, pari all’11,94%. Fuori dalla corsa per la segreteria Pittella che, con 65 voti, ha conseguito lo 0,83%. I votanti sono stati 7.861. Alla luce dei risultati, dunque, i 34 delegati dell’Unione territoriale di Bologna alla Convenzione nazionale saranno 18 per la mozione Cuperlo, 12 per la mozione Renzi e 4 per la mozione Civati. Alla Convenzione provinciale di Bologna, andranno invece 208 delegati per la mozione Cuperlo, 141 per la mozione Renzi, 3 per la mozione Pittella e 48 per la mozione Civati.
A Parma il testa a testa è stato vinto per due soli voti da Cuperlo, che anche a Ravenna è in vantaggio di 29 voti. E hanno scelto Cuperlo anche a Modena, nonostante quella sia la città dove il segretario regionale Stefano Bonaccini, già coordinatore della campagna congressuale di Renzi, è candidato a sindaco. Ma è Bologna, capitale della sinistra post Pci, ad avere un peso politico specifico: fu alla Bolognina, quartiere Navile, che Achille Occhetto lanciò un appello ai progressisti per creare un nuovo partito allargato a energie cattoliche, ecologiste e radicali.
“Il risultato del voto degli iscritti per il Congresso del Pd nell’ Unione territoriale di Bologna è stato davvero molto importante – commenta infatti il cuperliano Andrea De Maria -. Con un’ alta partecipazione, superiore a quella già molto alta per il segretario provinciale, siamo di fronte a un bellissimo risultato di Gianni Cuperlo. Una vittoria che supera abbondantemente la maggioranza assoluta. Un risultato ancor più netto e significativo nei circoli del comune di Bologna, e che testimonia la forza, nel nostro popolo, del progetto avanzato da Cuperlo, per un Partito Democratico che faccia vivere nel futuro dell’ Italia, dell’ Emilia-Romagna, di Bologna i valori della sinistra. Ora siamo già tutti impegnati per vincere le primarie dell’ 8 dicembre. Sono convinto che tanti cittadini bolognesi saranno con noi, per un Pd in sintonia con la cultura e l’ identità della nostra comunità”.
“Il grande successo di Gianni Cuperlo a Bologna e più in generale in Emilia-Romagna e in tutto il Paese apre il cuore alla speranza”, sottolinea anche Simonetta Saliera, prima firmataria della mozione Cuperlo a Bologna e provincia. “Il partito ha bisogno di essere ricostruito con un segretario che si dedichi a tempo pieno a questo indispensabile obiettivo. E per questo Cuperlo ne ha tutte le capacità: serietà, cultura, conoscenza della realtà italiana e delle sue strutture, umiltà nell’approccio ai problemi, capacità di dialogo, certezze per la salvaguardia dei diritti sociali e sindacali. A Cuperlo va il merito di aver riportato al centro della discussione del partito il problema del lavoro, delle sue condizioni e della sua dignità. Concepisce i lavoratori come soggetti protagonisti dello sviluppo e non come mera merce da ricercare dove costa meno e non ha diritti”.
In città Cuperlo ha ricevuto il sostegno dal segretario provinciale Raffaele Donini e dai Giovani Democratici, mentre renziano è il sindaco Virginio Merola, che all’alba del passo indietro di Bersani, dopo la vicenda dei 101 franchi tiratori costata al Pd la tessera del fondatore Romano Prodi, si era immediatamente schierato a favore del primo cittadino di Firenze. “Aspetto l’8 dicembre – è stato il commento di Merola –. Io sono un sindaco democratico, del Pd, poi le maggioranze e le minoranze cambiano. L’importante è stare tutti uniti nel Pd perché credo che sia evidente a tutti che abbiamo una responsabilità principale per quanto riguarda il governo di questo Paese”.
“È un risultato inaspettato – commenta Maurizio Roi, coordinatore regionale della mozione Cuperlo – con tutto quello che è successo, tra sindaci, segretari, coordinatori della Bersani…”. “Il risultato della mozione Cuperlo è straordinario. Vinciamo in molte grandi città. E la verità è che l’esito politico di questa consultazione tra gli iscritti è una sostanziale parità tra Renzi e Cuperlo” dice invece Patrizio Mecacci, coordinatore del Comitato Cuperlo, che parla di “un dato clamoroso, se si pensa all’assordante tam tam che annunciava la vittoria schiacciante del sindaco di Firenze”.
Sindaco che su Facebook ha rivendicato la vittoria tra gli iscritti conquistata a livello nazionale. “E con ieri abbiamo chiuso la fase due del congresso, la selezione dei candidati dentro i circoli – è il commento di Renzi -. Grazie! Essere nettamente in testa anche tra gli iscritti è un risultato che in molti non si aspettavano: bene così, avanti tutta fino alle primarie aperte e libere dell’8 dicembre”.