Un'icona, per definizione, non cambia. Ma nel caso della piccola inglese si adegua ai tempi con nuovi motori più efficienti, molti optional e attenzione alla tecnologia. Da 20.900 euro
La Mini è la tipica auto che cambia senza cambiare. Perché quando un modello diventa un’icona, può solo evolvere leggermente, perfezionarsi, ma chi lo vede per strada non deve avere dubbi: quella è una Mini. La nuova generazione non smentisce questa logica. Da quando il Gruppo BMW decise di costruire la versione moderna della Mini sulla base del modello del 1959, la piccola inglese ha mantenuto inalterate alcune caratteristiche stilistiche, come i fari tondi e il tetto flottante sui montanti neri. Ma la terza serie, presentata ieri a Oxford vicino al sito produttivo in cui nasce, è completamente nuova in termini di meccanica. Nelle proporzioni, negli interni, ma non solo.
Nuova è anche la base meccanica su cui è costruita. Si tratta di una piattaforma flessibile chiamata Ukl, che ospiterà anche tutti i futuri modelli piccoli e compatti della BMW, sia a trazione anteriore che integrale. Grazie a questa nuova base, la Mini è più grande dell’attuale (cresce di una decina di centimetri in lunghezza e ha un bagagliaio notevolmente più capiente, 211 litri invece di 160), ma nella maggior parte delle versioni non cresce di peso.
E consuma meno. Merito anche dei motori, che per la prima volta abbandonano il classico schema a quattro cilindri (fatta eccezione per la più sportiva Cooper S, che sarà spinta da un quattro cilindri da 192 CV). Le altre due versioni disponibili al lancio saranno equipaggiate con un tre cilindri a benzina da136 CV (la Cooper) e con un tre cilindri diesel da 116 CV (la Cooper D). Secondo la Mini, la Cooper D consumerà solo 3,5 litri di gasolio ogni 100 km, per esempio, contro i 3,8 dell’attuale.
Amplissima, come da tradizione, la scelta degli optional. Oltre alle tonalità bicolore e alle strisce a contrasto, si possono scegliere i fari a Led circondati da un anello luminoso che funge da luce diurna, i gruppi ottici posteriori a Led, l’Head-up-display per non distogliere lo sguardo dalla strada, un sistema multimediale di ultima generazione con connessione a Internet e il Driving Mode, che permette di selezionare tre modi di guida: normale, Sport e Green, per risparmiare sui consumi. A proposito di risparmiare. La nuova Mini non costa poco, ma si mantiene sui livelli del modello uscente. In Italia la Cooper parte da 20.700 euro, la Cooper D da 20.700 e la Cooper S sa 24.950.