Un uomo di 48 anni è stato ucciso e suo figlio di 21 è rimasto ferito nel milanese, a Seguro, frazione di Settimo milanese. L’agguato è avvenuto alle 7 davanti a un’azienda che si occupa di recupero di materiale ferroso. Secondo le prime ricostruzioni contro i due sarebbero stati sparati cinque colpi nel cortile interno con una pistola semiautomatica. Sul posto sono arrivati i carabinieri, l’allarme è stato dato poco dopo le 7 quando sono stati sentiti gli spari in via Sabin.
Poco dopo sono stati trovati i due uomini colpiti, entrambi ancora vivi. Il padre, Franco Cangini titolare dell’azienda, è stato portato in codice rosso all’ospedale San Carlo di Milano, dove è morto. Il figlio Igor, incensurato, è stato trasportato all’ospedale Sacco del capoluogo in codice giallo e non sarebbe in pericolo di vita. Sono due le ipotesi principali seguite dai carabinieri di Rho che in queste ore stanno ricostruendo la dinamica dell’omicidio. Per il momento, sottolineano i militari, non si segnalano collegamenti con altri fatti di sangue avvenuti nella zona: a Settimo Milanese è in atto da tempo una faida tra famiglie di origine pugliese per il controllo dello spaccio di droga.
I colpi sparati nel cortile della ditta di trasporti potrebbero essere stati esplosi per un regolamento di conti o nel corso di una rapina finita male. La prima ipotesi si sostiene soprattutto alla luce dei precedenti della vittima: Franco Cangini aveva infatti precedenti per droga e per smaltimento irregolare di rifiuti, due settori in cui la criminalità organizzata spesso regola col sangue i propri dissidi.
La seconda invece sarebbe avvalorata da alcune testimonianze secondo le quali pochi minuti dopo le 7 un’auto guidata da un uomo è entrata nell’azienda con la scusa di comprare o vendere materiali ferrosi. Dal bagagliaio della vettura, però, sarebbe sceso un uomo armato che insieme al complice alla guida avrebbe minacciato padre e figlio con l’intento di portare via qualcosa. Ma i due avrebbero reagito e ne sarebbe nata prima una colluttazione sfociata nei colpi di pistola. Due hanno raggiunto Franco Cangini ferendolo a morte, mentre un altro ha raggiunto alla spalla il figlio. L’azienda di cui era titolare Cangini è formalmente una ditta di trasporti ma si occupa di riciclo di materiali ferrosi e di smaltimento di rifiuti.
A poche settimane dai tre omicidi di Quarto Oggiaro, dove sono stati uccisi Emanuele Tatone di 52 anni, Paolo Simone di 54 e il boss Pasquale Tatone, fratello di Emanuele, si torna a sparare nel milanese. A un anno di distanza dal duplice omicidio di via Muratori, dove vennero ammazzati a colpi di revolver Massimiliano Spelta, 43 anni, e la sua compagna Carolina Ortiz Paiano, dominicana di 21, per questioni di droga.