Aperto un fascicolo sul tesseramento dei democratici in provincia di Salerno. Il segretario provinciale Landolfi: "Siamo trasparenti". Il coordinatore del comitato a sostegno di Cuperlo, Mecacci: "Fatti che, se confermati, sarebbero inaccettabili"
Centinaia di tessere del Pd in bianco, numerate secondo un ordine regolare, con la firma dell’ex segretario Pierluigi Bersani. Elementi che hanno indotto la Procura di Salerno ad aprire un fascicolo sul tesseramento del Partito democratico in provincia di Salerno, dove era già stato presentato un ricorso. Il sostituto procuratore della Dda, Vincenzo Montemurro, mira a fare chiarezza sulle tessere recapitate al magistrato salernitano. La Procura sta ascoltando al riguardo Patrizio Mecacci, coordinatore del comitato a sostegno della candidatura di Gianni Cuperlo a segretario del partito, che domenica scorsa, in riferimento a Salerno, aveva parlato di situazioni “fuori dal controllo democratico” e di fatti che “se confermati sarebbero inaccettabili”. Secondo quanto si apprende, gli inquirenti potrebbero ascoltare nei prossimi giorni a Roma l’ex segretario Pierluigi Bersani.
A intervenire sulla vicenda dei tesseramenti gonfiati del Pd, interviene il segretario provinciale dei democratici, Nicola Landolfi. “Il nostro – dice – è un tesseramento del tutto trasparente che viene effettuato dai circoli che poi fanno corrispondere alle tessere rilasciate gli elenchi degli iscritti che vengono consegnati in federazione”.