La mozione per azzerare il gruppo e formare un nuovo schieramento la firmano alcuni dirigenti dell'Emilia Romagna. L'appello verrà discusso al Consiglio Nazionale di Roma e chiedono il rinnovamento nel solco dei popolari europei
Il tempo della rottamazione arriva anche per l’Udc. Dopo la fallimentare esperienza con Scelta Civica di Monti, e a poche ore dal Consiglio Nazionale di Roma, la miccia per un autunno caldo in casa Unione Democratica di Centro viene accesa a Modena. Protagonista il segretario, e consigliere, provinciale, under 40, Fabio Vicenzi. “La parola rottamazione è un po’ esagerata, non vogliamo sbattere in pensione nessuno. Certo è che quello di cui ha bisogno l’Udc oggi è di un forte rinnovamento della classe dirigente”, spiega Vicenzi al fattoquotidiano.it, “la mozione congressuale che presenteremo e a cui chiediamo di aderire è stata approvata dall’Udc di Modena e di Ferrara e in poche parole dice questo: Lorenzo Cesa ha fallito, lui e i dirigenti Udc nazionali facciano non uno ma due passi indietro e lascino che il partito si rinnovi nel solco dei popolari europei”.
Un proclama senza troppi sconti, a cui si sono già accodati altri rappresentanti del partito emiliano romagnolo come Paolo Ferrari e che sembra comunque raccogliere i favori di altre segreterie provinciali della regione al cui centro c’è quella Bologna, culla di Pierferdinando Casini: “Il nostro presidente non c’entra nulla. Nelle sue mani rimane la leadership indiscussa dell’Udc, anzi vorremmo lui come garante del percorso del rinnovamento interno”. Un appello a cui Casini non potrà che fare attenzione visti i pessimi risultati del partito alle ultime elezioni di febbraio 2013: “Peggio di queste cifre non possiamo fare. Andare con Scelta Civica al senato e da soli alla Camera è stato un grande errore. Ora vogliamo che il nostro partito diventi alternativo alla sinistra, con cui però possiamo idealmente dialogare, e non più schiavo del centrodestra e ancor più di Forza Italia”.
Già perché il peggior nemico dei giovani turchi Udc pare proprio essere la personalità carismatica dell’ex presidente del consiglio: “Basta con i populismi di destra, Berlusconi è un uomo da battere alle elezioni. E basta anche con i populismi di sinistra come Matteo Renzi, stilisticamente identico a Berlusconi, e di cui non ho ancora compreso le proposte per il paese”. Il nascente soggetto politico dovrebbe avere un nuovo nome, almeno da come si farà chiamare la corrente che promuoverà la mozione congressuale di rinnovamento, Alternativa Popolare: “L’economia sociale, la dignità dell’uomo e i valori della famiglia sono al primo posto. Poi ci ispiriamo al cancelliere Angela Merkel, al suo rigore e pragmatismo”.
Infine una battuta sulle elezioni amministrative di Modena della primavera prossima di fronte ad un candidato del Pd, Francesca Maletti, su cui si sono registrate diverse opinioni positive nel campo cattolico moderato: “La Maletti ci piace, ma siamo in attesa di qualche altro nome che esce dal Partito democratico. Dopo cinque anni di immobilismo c’è bisogno di un sindaco capace e con esperienza. Difficile che ci si aggreghi con il listone unico del centrodestra”.