Dopo la devastazione della Sardegna ad opera del ciclone del Novembre 2013, ho fatto due domande a Michael Mann. Ecco qua i risultati.
1) Professor Mann, ogni volta che ci troviamo a discutere di un evento catastrofico come il ciclone in Sardegna e, prima ancora, del ciclone Haiyan sulle Filippine, ci si domanda sempre quale sia la correlazione con il riscaldamento globale. Possiamo dire che questi eventi eccezionali sono il risultato del riscaldamento?
Come ho scritto recentemente riguardo al ciclone Haiyan, non c’è nessun dubbio che i dadi del clima siano truccati. Il doppio sei sta venendo fuori molto più spesso di quanto non dovrebbe secondo la statistica. Molto spesso si fa gran confusione su questo argomento, ma è venuto il momento di fare chiarezza e di rifiutare certi argomenti che sono fatti apposta per confondere le idee. La risposta alla domanda, detta semplicemente, è “sì”. Il calore, la siccità, gli incendi forestali, le alluvioni costiere, eccetera, che stiamo vedendo sono quasi certamente il risultato del riscaldamento globale e del cambiamento climatico. Con il decennio dal 2000 al 2010 che è stato il più caldo misurato nella storia, è diventato impossibile dire con certezza che una qualsiasi tempesta è libera dell’influenza del riscaldamento del globo.
2) Cosa ci può dire a proposito dell’evento specifico in Sardegna?
In un’intervista, ho definito il tifone Haiyan come un evento particolare creato da condizioni che molto difficilmente si sarebbero verificate in assenza del riscaldamento globale che ha portato a temperature nelle acque oceaniche del tutto fuori dal normale. Per quanto riguarda l’evento in Sardegna, siamo certamente entro dimensioni più modeste ma, anche in questo caso, le ragioni sono le stesse. Ci aspettiamo anche sul Mediterraneo piogge più intense e potenziali inondazioni causate da tempeste tropicali e subtropicali con le temperature del mare che continuano ad aumentare e con le tempeste che si caricano sempre di più di umidità. Il disastro recente in Sardegna ci da un’idea di quello che ci possiamo aspettare per il futuro se non riduciamo le emissioni di gas serra e rallentiamo il riscaldamento del globo.