“Non riusciamo a pagare le bollette della luce”, dissero tante persone intervistate, durante un programma televisivo politico, per conto del partito laburista del Regno Unito. Peccato che due di queste fossero un imprenditore milionario e una giornalista del Guardian, come ha poi scoperto la stampa britannica. Non si è placata, dopo qualche settimana, la polemica che ha coinvolto il Labour. Il partito ha usato due persone “fuori dal comune” per una campagna tutta incentrata sulle “persone comuni”, gente della strada e dei condomini popolari, della piccola borghesia e di quella parte della popolazione che non riesce ad arrivare a fine mese. Tema del video, l’aumento da molti ritenuto spropositato delle tariffe energetiche nel Regno Unito, incremento che quest’anno sta mettendo a dura prova il budget delle famiglie britanniche. Così, le interviste, appunto, erano tutte a persone che almeno apparentemente avevano problemi con le bollette. Ma poi si è scoperto che una di queste era Beresford Casey, milionario e proprietario di una piccola catena di ristoranti, e Jack Monroe, che cura sul Guardian delle rubriche dedicate a come spendere meno a tavola e in casa.
Per quanto riguarda Monroe, tuttavia, il Labour si è giustificato: “Lei è un simbolo delle difficoltà attuali”. Infatti, la giornalista è diventata famosa per la sua campagna contro il costo della vita e contro il taglio governativo al welfare, dopo essere stata costretta per lungo tempo a vivere con l’aiuto dello Stato. Così, dalle pagine del suo blog, si può imparare come nutrire un bambino con 10 sterline a settimana o come vivere di fagioli in scatola e di polpa di pomodoro. Eppure, nonostante le spiegazioni arrivate in seguito, la stampa britannica non ha apprezzato la sua comparsata nel programma televisivo. E non solo per questioni di rivalità politiche o fra giornali.
Così, allo stesso modo, non è piaciuta un’altra apparizione, quella di Casey, residente nel lussusissimo quartiere di Primrose Hill e proprietario di una catena di ristoranti che fanno hamburger di qualità, catena definita dalla stampa posh, “fighetta”. Il motivo non è legato a un classismo al contrario, ma, appunto, perché il video era stato presentato come una serie di interviste a gente comune. Casey ha smentito ogni legame o affiliazione al Labour. Eppure, “che cosa c’è di comune – scrive ora la stampa concorrente – nell’essere un imprenditore o una giornalista?”. E anche la politica è intervenuta, con la parlamentare conservatrice Priti Patel che ha detto: “I programmi televisivi con il Labour come protagonista sarebbero molto più efficaci se venisse usata gente comune, invece che attivisti di sinistra e socialisti ‘allo champagne’”.
Al di là della gaffe, rimane comunque il messaggio lanciato dal Labour, l’insostenibilità del costo della vita per un numero sempre maggiore di famiglie britanniche. Un tema entrato anche all’interno delle politiche ufficiali del partito laburista. Durante lo scorso congresso di ottobre il partito di opposizione ha promesso – per bocca del leader Ed Miliband – che in caso di vittoria alle prossime elezioni, nel 2015, congelerà le bollette energetiche almeno fino al 2017. Promessa poi bocciata dai conservatori e bollata come “irrealizzabile”. Ma la battaglia sulle tariffe di luce e gas va avanti anche a suon di inchieste e controinchieste, vera o presunta “gente comune”, sinistra “allo champagne” (in Italia si direbbe “con il maglioncino di cachemire”) e una destra che continua ad avere il supporto di tabloid e di una parte di stampa tradizionale. Tutti giornali che poi vanno a caccia di ogni minima gaffe e svelano quei segreti che spesso stanno dietro a un programma televisivo.