L’inizio dei lavori per la Torino-Lione è stato annunciato ieri a Roma dal presidente francese François Hollande “tra fine 2014 inizio 2015”. Il premier Enrico Letta conferma: “E’ una grande infrastruttura che va avanti con la tempistica indicata, è un asse strategico europeo ed è fondamentale che il nostro Paese ne resti dentro”. Ma a guardare la legge di stabilità il governo potrebbero non mantenere le promesse. Stefano Esposito, senatore Pd e vicepresidente della commissione Trasporti dice: “Stanno preparando un emendamento che sposterà 100 milioni di euro dal Tav all’Anas, per le emergenze 2015”. Sempre Esposito la settimana scorsa aveva denunciato come dalla legge di stabilità siano stati cancellati 8 milioni di euro per le compensazioni e altri 49 milioni per gli anticipi sui cantieri.

Nella finanziaria varata da Monti erano stati accantonati per la Torino-Lione 2,9 miliardi per un arco temporale che arriva al 2020. In particolare gli anni presi in considerazione erano gli ultimi cinque, dal 2015 al 2020, durante i quali il cantiere per scavo e tunnel da Susa a Saint Jean de Maurienne dovrebbe avanzare a pieno regime. “Se l’emendamento per il trasferimento dei 100 milioni all’Anas – spiega Esposito – dovesse essere accolto avremmo 2.1 miliardi destinati all’opera (altri 800 milioni sono stati stornati con provvedimenti precedenti, ndr)”. Con una riduzione di oltre il 25% rispetto a quanto deciso dal governo Monti. “Non mi spaventa – continua Esposito – la possibilità che il prossimo anno ci sia un governo diverso da quello che c’è oggi. L’instabilità politica è ormai strutturale, ma è la burocrazia romana che mi ha rotto”.

Ieri dopo il bilaterale Italia-Francia Mario Virano, che guida l’Osservatorio sulla Torino-Lione e ha ottenuto pure un secondo incarico come commissario di governo per l’opera, ha commentato così il trasferimento di fondi da Tav ad Anas : “Ci hanno assicurato che i soldi, necessari tra due anni, verranno inseriti nella legge di stabilità del 2014. Dà un po’ fastidio essere utilizzati come bancomat”. Il prossimo anno è considerato un momento delicato per il Tav italo-francese: verrà costituita la nuova società di gestione del cantiere di Susa, dove verrà scavato il tunnel di base. Questa comprenderà rappresentanze di Italia, Francia e Unione Europea, visto che è previsto un finanziamento del 40% dell’opera da parte di Bruxelles. Ltf, Lyon Turin Ferroviarie, la società che gestisce gli scavi per il tunnel geognostico della Maddalena di Chiomonte, ha ancora 250 milioni di euro da utilizzare: potrà quindi continuare a lavorare in Valle di Susa senza stop, anche se il finanziamento governativo dovesse essere ridotto fino al 2015.

“Sono soddisfatto del vertice di ieri – spiega Esposito -. Hollande è stato chiaro e ha cancellato ogni dubbio sull’interesse francese nella realizzazione della Torino-Lione. Ora il governo non può toccare i fondi per il 2015: è un anno troppo importante per lo sviluppo del progetto. Non abbiamo ancora raggiunto un punto d’irreversibilità dell’opera, ci siamo quasi, ma non ancora”. Ad oggi la Francia ha scavato tre discenderie, a breve dovrebbe iniziare lo scavo della quarta e ultima. In Italia è prevista solo la realizzazione di un tunnel propedeutico, quello della Maddalena, che non sarà completato prima della fine del 2015. Fino ad allora non dovrebbe iniziare lo scavo del “vero” tunnel, dove passerà il treno. “La mia volontà – conclude Esposito – è che la Torino Lione sia l’opera in antitesi con la Salerno Reggio Calabria: senza un aumento dei costi, senza infiltrazioni mafiose e realizzata nei tempi prestabiliti”.

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