Dal monastero delle Carmelitane Scalze alla fondazione Bettino Craxi. Don Salvatore Ligresti cuore d’oro, ma soprattutto con le fondazioni. In dieci anni la Fondiaria Sai ha elargito oltre 32 milioni di euro in donazioni. Comuni, università, associazioni culturali e ambientali, parrocchie. Tantissime. Ma a queste ultime arrivano sempre pochi spiccioli in confronti alle centinaia di migliaia di euro che sono arrivati altrove. Nel lunghissimi elenchi degli esercizi della società assicurativa, presenti negli atti dell’inchiesta milanese, fino al 2011 spuntano anche voci insolite tra i beneficiati di tanta generosità di cui parlava anche la compagna dell’imprenditore, Gabriella Fragni, in un verbale. Voci insolite e un centro per la ricerca (Cerba) mai costruito ma che ha ricevuto oltre un milione di euro.
Ci sono le inserzioni e le erogazioni pagate a Rcs (anche se poche migliaia di euro), la quota associativa alla Fondazione Italia-Cina di Cesare Romiti (organizzazione di imprenditori per promuovere gli scambi tra i due paesi), fatture a nome della concessionaria di pubblicità Pubklicompass spa, al Comune e all’Università di Torino (che conferì e poi revocò una laurea in economia aziendale alla figlia Jonella nel 2007), alla Fondazione Milan, al Rotary club e ai Lions ma anche al Golf club, all’Associazione nazionale per le imprese assicuratrici. Anche il Senato della Repubblica ha ricevuto soldi dalla casse di FonSai per la realizzazione di una mostra: 30mila euro per i Padri fondatori.
Ci sono tra le “erogazioni liberali effettuate” le quote associative al seminario Ambrosetti, a seminari dell’Università Bocconi, al Centro europeo per la ricerca biomedica avanzata (Cerba, progetto voluto da Umberto Veronesi che avrebbe dovuto sorgere sui terreni di Ligresti e oggi al centro contenzioso nel fallimento Imco-Sinergia). Alla fondazione di un progetto mai diventato realtà, secondo gli schemi presenti agli dell’inchiesta ,sarebbero andati poco meno di un milione e 200 mila euro.
Poi ci sono anche sigle un po’ misteriose; nell’esercizio 2002 la donazione più alta, oltre 129 mila euro, sono finiti come “contributo straordinario” Ga-SA, in quello del 2003 ben 300mila euro partono da Fonsai e arrivano alla Fondazione Fondiaria Sai, stessa cifra anche nel 2004 e ben 500mila euro ne 2005. L’istituzione, già presieduta da Giulia Maria Ligresti, ha portato avanti secondo il sito alcuni progetti anche all’estero: dalla ristrutturazione di un orfanotrofio in Bielorussia alla costruzione di scuole in Burkina Faso e Mali. Che la Fondazione possa essere il veicolo di donazioni particolari emerge in un verbale del 13 novembre 2013. A essere sentito è il capo della security Fonsai Luciano Gallo Modena: “Ieri sera l’avvocato Quagliana (ufficio legale) mi ha detto che sta verificando il sospetto secondo il quale da qualche ente morale siano partiti soldi con destinazione la dirigenza Isvap. Gli ho risposto che non ne sapevo nulla. In realtà esiste una Fondazione Fondiaria ma non ho idea che finanzi occultamente la vigilanza assicurativa. Esistono altre fondazioni nella disponibilità della famiglia Ligresti…”.
A verbale Fulvio Gismondi, attuario, ha raccontato agli inquirenti milanesi che l’ex ad Fonsai Emanuele Erbetta gli aveva riferito di aver saputo da Pergiorgio Peluso, il direttore generale nonché figlio del ministro Anna Maria Cancellieri, che per corrompere Giancarlo Gianni, l’ex presidente Isvap “amico” dei Ligresti, i soldi erano stati fatti passare “per l’intermedio di una onlus sanitaria“. Ma nessuno sa quale sia il nome della onlus e se sia negli elenchi delle donazioni di don Salvatore.
Ci sono di certo molte fondazioni. Nel 2004 Magna Carta, oggi presieduta da Gaetano Quagliariello, ha ricevuto un contributo di 115mila euro. La fondazione promuove lo studio del diritto attraverso seminari, convegni e manifestazioni. Se bene si sa cos’è Magna Carta non si riesce a capire cosa siano i 184mila euro elargiti nel 2004 come “costo fuori competenza Intercoins”. In beneficenza, nel 2005, anche 260mila euro di contributo al gruppo Agenti Sai.
Ci sono contributi consistenti anche a molte fondazioni culturali; per esempio alla Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino 160mila euro nel 2005, 330mila nel 2006, 330mila nel 2007 e 330mila euro nel 2008. Proprio in quel periodo l’ingegnere aspirava a costruire sull’area del Castello. Tra il 2008 e il 2009 al Festival internazionale della musica Mi-To sono andati ben 800mila euro. Cifra che fa impallidire se si pensa che per esempio nel 2009 a un’altra importante istituzione culturale italiana come il Teatro la Fenice di Venezia 5mila euro, mille euro in meno del Rotary club. Notevoli anche i 250 mila euro alla fondazione nazionale del Cinema di Torino in confronto ai 10mila donati all’Associazione nazionale dei vigili del fuoco. Al meritorio comitato fondazione Telethon invece solo 2mila euro nel 2009, anche se 60mila euro sono stati donati a Telefono azzurro.