Dopo De Gregori e Guccini, il Partito democratico incassa la delusione anche del cantante di Correggio: "Non so se Grillo ha le risposte, però serve per ricordare che l'Italia deve cambiare"
Prima Francesco De Gregori, poi Francesco Guccini e ora anche Luciano Ligabue. Il Partito democratico perde i suoi cantanti per strada, delusi dalla mancanza di coraggio e dalle scelte di facciata. “Anche io”, dice Ligabue durante la presentazione di “Mondovisione”, nuovo album in uscita il 26 novembre, “sono uno dei tanti delusi dal Pd e non voterò alle primarie. Movimento 5 stelle? Non so se abbia le risposte che servono all’Italia, ma sicuramente è un movimento necessario a ricordare che così non va e bisogna cambiare”.
Gli risponde subito la corrente rottamatrice del Partito democratico. “Capisco”, dice Isabella De Monte, senatrice in quota Matteo Renzi, “la delusione di Ligabue e di molti altri elettori, ma l’impegno che ha preso Matteo Renzi è mai più il Pd delle non vittorie, mai più il Pd che balbetta, come purtroppo abbiamo visto anche nei giorni scorsi sul caso Cancellieri. Per fare tutto ciò, l’8 dicembre abbiamo bisogno del voto di tanti italiani. Serve una forte discontinuità con il passato – sottolinea la parlamentare – che diventerà fortissima più alta sarà la partecipazione. Va incoraggiata la scelta di fare primarie libere e di aprire il partito ad una nuova generazione che è cresciuta cantando ‘Non è tempo per noi’ conclude la senatrice.