Il governo aiuta gli enti locali a risollevarsi dalle difficoltà economiche: l'ente che gestisce i risparmi postali degli italiani comprerà i loro patrimoni immobiliari
Il governo aiuta gli enti locali che, gravati da conti sempre piu’ in dissesto, stanno pensando di fare cassa vendendo il loro patrimonio immobiliare. A comprare non sarà infatti un mercato che non c’e’, bensì la Cassa depositi e prestiti, la società pubblica che gestisce i risparmi postali degli italiani. Lo ha stabilito il Consiglio dei ministri che, in pieno voto sulla decadenza del Senatore Berlusconi, ha varato ”norme che facilitano il processo di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico“. All’interno del quale è stata in particolare “estesa anche alle Regioni e agli enti locali la possibilità di cedere beni immobili alla Cdp”, come si legge nella nota del Cdm.
Una decisione che preannuncia la più classica delle partite di giro, con la patata bollente che passa da una mano all’altra dello Stato, come già accaduto più volte in passato, e che avviene a soli due giorni dalla nomina di tre consiglieri di amministrazione molto particolari per la Cassa Depositi e Prestiti. Lunedi 25, infatti, il ministro del Tesoro, Fabrizio Saccomanni, ha ufficializzato l’ingresso nel consiglio della Cdp di Piero Fassino, Massimo Garavaglia e Antonio Saitta. Insieme all’assessore all’economia della regione Lombardia e al presidente della provincia di Torino, l’ex segretario del Pd oggi alla guida del capoluogo piemontese gravato da un buco di 3,5 miliardi, dovrà occuparsi proprio del finanziamento degli enti locali da parte della Cassa.
Prosegue, intanto, il piano di privatizzazioni annunciato settimana scorsa dal premier Enrico Letta. Il consiglio di amministrazione di Cdp ha deliberato l’avvio di tutte le attività propedeutiche alla valutazione dell’opportunità e delle possibili modalità di ingresso di soci terzi nel capitale di Sace e di Fincantieri, inclusa la quotazione in Borsa.
Il cda della Cassa depositi e prestiti ha inoltre deliberato l’avvio delle attività propedeutiche al conferimento in natura a Cdp Reti della quota detenuta in Terna, pari al 29,85%, con l’obiettivo di favorire l’ingresso di altri investitori in Cdp Reti, mantenendo il controllo. Si prevede l’invio ai potenziali investitori – con i quali l’advisor Lazard ha già avviato contatti – della richiesta di offerte non vincolanti.