Basta un brevissimo impulso luminoso per accelerare la capacità di condurre l’elettricità da parte del “materiale delle meraviglie”, il grafene. La scoperta, italiana, è pubblicata sulla rivista Nature Communications e apre un nuovo campo per sviluppare celle solari più efficienti.

La ricerca è stata condotta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) attraverso l’Istituto di Nanoscienze (Nano-Cnr) e l’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie (Ifn-Cnr) e in collaborazione con Politecnico di Milano, Normale di Pisa, e le università britanniche di Cambridge e Manchester. Tutti partecipano al progetto europeo sul Grafene, finanziati con un miliardo per i prossimi dieci anni per favorire le applicazioni del grafene in più settori.

I ricercatori hanno notato che quando il grafene viene colpito da impulsi luminosi molto brevi, si innesca un processo di moltiplicazione a cascata degli elettroni in questo materiale sottile come un atomo e che ha solo due dimensioni. Per Marco Polini, dell’Istituto Nano-Cnr di Pisa, studiare questo comportamento potrebbe essere la “chiave per capirne e sfruttarne al meglio le eccezionali proprietà: conduzione di elettricità e calore migliore del rame, leggerezza e resistenza maggiori dell’acciaio”. Quello che accade, spiega Polini, è che “per ciascun fotone assorbito dal grafene, più elettroni si mettono in moto e incrementano la corrente elettrica”.

Perciò
. E’ un fenomeno rapidissimo, osserva Giulio Cerullo, dell’Istituto Ifn-Cnr e del Politecnico di Milano. Avviene infatti “in appena un centinaio di femtosecondi, ossia in meno di un milionesimo di milionesimo di secondo”.

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