Prima udienza in sede civile in Tribunale a Modena, per il procedimento relativo al crollo del capannone dell’azienda Meta di San Felice sul Panaro, nel Modenese a causa del terremoto del 29 maggio 2012. Quella mattina la forte scossa sismica, che seguì di nove giorni la prima, causò la morte di tre persone in quello stabilimento di via Perossaro: l’ingegnere strutturista Gianni Bignardi, che stava facendo verifiche sulla stabilità della struttura, l’operaio indiano Kumar Pawan e il collega marocchino Mohamad Azarg.
Proprio la vedova di quest’ultimo, come riporta il Resto del Carlino di Modena, ha chiesto un risarcimento di circa un milione e mezzo di euro. La donna sostiene che il marito, di 46 anni, fosse tornato al lavoro in quei giorni temendo però che la struttura dell’azienda potesse cedere sotto l’effetto di nuove scosse. Meta, attraverso i propri legali, ha chiamato in causa parti terze per motivare il rientro al lavoro dei dipendenti prima del secondo devastante sisma e per rispondere della richiesta di risarcimento: la cooperativa edilizia che realizzò il capannone, le assicurazioni cui si era affidata e un tecnico privato che diede il via libero al rientro degli operatori. La prossima udienza del processo è fissata al 28 marzo 2014.