A 48 ore dall'uscita della maggioranza e a 24 dalla decadenza di Berlusconi da senatore i componenti di governo fedeli al Cavaliere sono ancora all'interno dell'esecutivo. C'è chi decide di lasciare (Santelli) e chi rinuncia all'incarico nel movimento (Girlanda). Gli altri? Non si sa. E il Nuovo Centrodestra contrattacca: "Chi sono i poltronisti?"
Forza Italia è ancora al governo, a due giorni dallo strappo di Silvio Berlusconi e all’indomani della decadenza del Cavaliere da senatore. I ministri, come si sa, sono tutti con il vicepresidente Angelino Alfano. Ma cosa fanno ancora lì viceministri e sottosegretari? Qualcuno ha già deciso: la sottosegretaria al Lavoro Jole Santelli ha già dato le dimissioni: “Le ho consegnate a Berlusconi e al partito, al fine di consentire che siano loro a scegliere il momento opportuno che la delegazione di sottosegretari di Forza Italia le rassegni inviandole alla sede istituzionalmente corretta”. Scelta opposta quella di Rocco Girlanda, sottosegretario ai Trasporti che ha scelto di restare nella squadra di governo e di abbandonare l’incarico di coordinatore regionale in Umbria di Forza Italia. Insomma: se da una parte i berlusconiani fedelissimi accusano gli ex colleghi di partito di aver fatto una scissione solo per rimanere attaccati alle poltrone, ora la critica viene respinta al mittente. “Cugini, chi sono i poltronisti?” si chiede Roberto Formigoni su Twitter. “Fino a due ore fa – segnalava lo stesso Alfano in una conferenza stampa della mattinata – mi risulta che nessuno dei vice ministri e sottosegretari, ma neanche nessuno dei presidenti di commissione ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico”. E infine lo stesso capo del governo Enrico Letta invitava a trarre “le conseguenze”. La delegazione di Forza Italia è al Quirinale e probabilmente qualche risposta arriverà da lì.
Ma ad oggi quelle di Santelli e Girlanda sono le uniche posizioni definite. In scia di Girlanda c’è Cosimo Ferri, ex segretario di Magistratura Indipendente e sottosegretario alla Giustizia: “Sono un tecnico”. Quindi, niente dimissioni. Niente si sa, invece, di Gianfranco Miccichè, eletto con Grande Sud e sottosegretario alla Pubblica Amministrazione, Walter Ferrazza, aderente al Mir di Gianpiero Samorì e sottosegretario agli Affari regionali, e Bruno Archi, viceministro agli Esteri.
Ma non ci sono solo i componenti dell’esecutivo. I posti di presidente di commissione fanno certo gola. Alcuni, come quelli della Affari Costituzionali e della Finanze della Camera occupati rispettivamente da Francesco Paolo Sisto e Daniele Capezzone sono anche di un certo peso. A farsi sotto – per gli uni e per gli altri incarichi – è stata subito Scelta civica, con il senatore Gianluca Susta che fuori dai denti ha spiegato: “Se ci fossero posti che si rendono liberi è giusto che anche una nostra rappresentanza venga presa in considerazione”. Tra le altre commissioni guidate da Forza Italia ci sono al Senato la Lavori pubblici (Altero Matteoli) e la Giustizia (Francesco Nitto Palma) e alla Camera la Difesa (Elio Vito) e la Cultura (Giancarlo Galan).