Ennesimo scontro tra alfaniani e berlusconiani. Il direttore de Il Giornale si scaglia contro l'ex presidente del Senato, apostrofato come "il più infido tra i traditori di Forza Italia". La replica: "Frasi gravemente diffamatorie. Lo denuncio"
Nonostante gli annunci di pace all’indomani della scissione del Pdl, continuano le bordate tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra. L’ultimo attacco arriva da Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, il quotidiano della famiglia Berlusconi: oggetto nella nuova offensiva dei “falchi” è Renato Schifani, accusato di avere fatto una “ipocrita difesa” del Cavaliere in occasione della sua decadenza da senatore. E ancora, il giornalista apostrofa l’ex presidente del Senato con il termine di “uomo d’onore”. Un appellativo che fa andare su tutte le furie l’interessato, che annuncia querela per diffamazione.
Ormai la “separazione consensuale” del Popolo della Libertà, la “scissione morbida” è solo un lontano ricordo. Al Consiglio nazionale che aveva sancito la fine del movimento, Silvio Berlusconi aveva parlato del transfugo Angelino Alfano come di “un figlio”, mentre la platea gli dava del traditore. Da parte sua, il vicepremier aveva riconosciuto il ruolo di padre politico che il Cavaliere aveva ricoperto nei suoi confronti. Ma, nonostante questo commovente quadretto familiare, gli scontri tra le due anime del centrodestra sono proseguiti, senza soluzione di continuità, prima e dopo la scissione. Lo stesso Sallusti si era già scagliato contro Fabrizio Cicchitto, cui aveva dato del “vigliacco” durante la trasmissione Ballarò, venendo poi apostrofato come “picchiatore” e “stalinista”.
Ora, l’ennesimo affondo contro gli alfaniani è lanciato direttamente dalle colonne de Il Giornale. Sallusti fa l’elenco dei “piccoli uomini” protagonisti della decadenza di Berlusconi: il “coniglio” Giorgio Napolitano, il “suo servitore” Pietro Grasso e poi lui, “il più infido tra i traditori di Forza Italia”. “Nei suoi mielosi interventi dentro e fuori l’aula”, scrive il direttore, Schifani “ha detto di sentire un dovere morale. Dichiarazione fuorviante perché potrebbe fare credere ai più distratti che lui sappia che cosa sia la morale”. E poi, l’affondo finale: “Meglio avrebbe fatto a dire: faccio così perché sono ‘uomo d’onore'”.
Non si fa attendere la replica dell’interessato. “Ritengo gravemente diffamatorie le frasi che mi riguardano contenute nell’articolo di Alessandro Sallusti”, ha fatto sapere in un comunicato Renato Schifani. “Per tale ragione, ho dato mandato ai miei legali di presentare, per mio conto, querela presso l’autorità giudiziaria competente”.