Politica

Primarie Pd, Civati: “Gli italiani che vivono all’estero potranno votare online”

L'iniziativa nasce da una petizione che il candidato alla segreteria ha lanciato nei giorni scorsi. Ancora non sono state rese note le modalità per l'iscrizione

L’8 dicembre anche gli italiani che vivono all’estero potranno votare alle primarie del Partito democratico. Ad annunciarlo è il candidato alla segreteria Giuseppe Civati sul suo blog. “Sembrava non si potesse fare, per fortuna il Pd ha cambiato idea”, si legge sul sito “Ciwati”.

“I democratici sparsi per il mondo – scrive il deputato – e lontani dai nostri circoli e seggi potranno votare online, come avevamo chiesto con la nostra fortunatissima petizione”. La notizia viene accolta con entusiasmo dai sostenitori dell’outsider che, nelle votazioni dei circoli del partito, si è posizionato al terzo posto alle spalle di Matteo Renzi e di Gianni Cuperlo. La commissione del partito che organizza il voto all’estero, in un primo momento, aveva dichiarato che questa volta non c’erano risorse economiche sufficienti per allestire la consultazione online. Ma nei giorni scorsi il deputato Pd aveva lanciato una petizione per dare la possibilità anche agli italiani residenti in altri paesi di scegliere il segretario, come avvenne per le primarie del dicembre 2012, facendo così fronte alla carenza di circoli democratici all’estero. Ancora, però, le istruzioni per votare non sono state rese note

Civati parla anche dell’esito dell’8 dicembre in vista del confronto di venerdì sera tra i tre  sfidanti. “Tutti stanno facendo pronostici sbagliati come sempre – dice -. Sarà uno choc il dibattito di venerdì sera. Poi, la settimana prossima, ci saranno molti motivi per cambiare idea”. E va all’attacco dei due avversari: “C’è un candidato, Gianni Cuperlo, che difende il governo Letta. Un candidato, Matteo Renzi, il quale dice che Letta deve lavorare di più, ma mica è colpa sua se le cose non si fanno; è colpa di questa strana alleanza. Poi c’è un candidato come me che dice – ha concluso Civati – torniamo al Mattarellum e votiamo a marzo”.