“Non ho mai espresso dubbi di incostituzionalità sulla legge Severino, ho soltanto detto che Berlusconi aveva il diritto di difendersi davanti alla Giunta e se c’erano delle perplessità di consultare la Corte”. Così Luciano Violante commenta la decadenza del leder di Forza Italia, a margine della presentazione del libro “Europa, sovranità dimezzata”, all’istituto Sturzo di Roma. “Non ho mai salvato Berlusconi, non sono Ghedini”. E’ questa la risposta alle accuse che gli sono piovute addosso da parte del M5s, durante il voto sulla decadenza, espresse dal capogruppo pentastellato Paola Taverna. Sull’epilogo politico dell’ex presidente del consiglio, Violante esprime dubbi: “E’ una morte apparente, non una fine reale”. Sulle primarie punta tutto su Cuperlo. “Apprezzo Matteo Renzi, ma serve un uomo che faccia da collant tra il territorio e le istituzioni, e poi vi vota il segretario non il futuro premier” di Irene Buscemi