L’ente europeo ha “sfasciato” 11 modelli per giudicarne la resistenza. Se la cavano bene anche elettriche e ibride. E la sportiva del Tridente distrutta contro il muro diventa una spot sulla sicurezza
Undici modelli sotto esame: tutti promossi. Il programma europeo per la sicurezza dei veicoli, l’EuroNCAP, ha diffuso i risultati dell’ultima tornata di crash test dell’anno. Hanno preso il massimo dei voti, cioè cinque stelle su cinque, la Peugeot 308, la Mazda 3, la Infiniti Q50, la Maserati Ghibli, la Ford Tourneo Connect e la versione ibrida plug-in della Mitsubishi Outlander. Hanno meritato un punteggio di quattro stelle, invece, la piccola Suv Ford EcoSport, la Nissan Note, la Mercedes Citan, il pulmino Volkswagen T5. E anche la BMW i3.
Sicuramente la casa tedesca puntava alle cinque stelle per la sua piccola e tecnologica elettrica, in vendita al prezzo di 36.500 euro. Il risultato del crash test di questo modello è molto interessante, però, per un altro aspetto: perché mostra come reagisce all’urto l’architettura anticonvenzionale della i3. Al posto della classica carrozzeria di acciaio, infatti, la i3 è costituita da un telaio d’alluminio che protegge le batterie e su cui sono ancorati gli organi meccanici, sormontato da una cella di plastica rinforzata con fibra di carbonio. Su questa struttura è applicata una carrozzeria di plastica.
Secondo i test effettuati dall’EuroNCAP, l’abitacolo della BMW i3 non si è deformato durante la prova di scontro frontale. Buono anche il comportamento registrato nell’impatto laterale, mentre l’urto contro il palo ha individuato una protezione non ottimale del busto. In ogni caso, la protezione degli occupanti, sia adulti sia bambini, è molto buona (86 e 81 punti su cento, rispettivamente). Dove la i3 perde rispetto ai modelli “a cinque stelle” è nella protezione dei pedoni e nei dispositivi elettronici di sicurezza, che stanno acquisendo sempre maggiore peso nei voti dell’ente a capo del “programma europeo di valutazione dei nuovi modelli di automobili”. Dall’anno prossimo, l’EuroNCAP darà persino un voto in stelle ai veicoli che propongono efficaci sistemi di frenata automatica.
Agli automobilisti, l’EuroNCAP rende un ottimo servizio proprio perché continua ad alzare l’asticella della sicurezza, e i costruttori non possono fare altro che saltare sempre più in alto. E’ senz’altro merito dell’EuroNCAP, per esempio, se il controllo elettronico della stabilità (Esp o Esc) è entrato a far parte delle dotazioni standard di tutte le auto: dal 2009, l’ente ha stabilito che, per ottenere la massima valutazione, l’Esp deve essere di serie. Nessuna legge obbliga i costruttori a ottenere determinati punteggi ai crash EuroNCAP. Ma la valutazione sintetica in stelle è un’arma così immediata e potente da spingerli a superarsi a ogni nuovo modello.
L’altra auto “elettrificata” sotto esame, cioè l’Outlander ibrida plug-in: era già stata testata l’anno scorso nella versione tradizionale, ma l’EuroNCAP ha deciso di ripetere i test per verificare se l’aumento di peso (ora 1.810 kg) avesse in qualche modo pregiudicato l’efficacia dei sistemi elettronici di stabilità e la risposta all’urto. Invece, tutto bene: massimo dei voti anche per l’ibrida.
Per concludere, una piccola nota positiva per l’auto italiana. La Maserati Ghibli, prodotta a Grugliasco (Torino) nell’ex stabilimento Bertone, è stata scelta dall’EuroNCAP per un proprio video istituzionale dal titolo “la sicurezza non è un lusso” (qui sotto). Ridurre così la povera Ghibli, però, è un delitto…