Il Capo del governo assicura sul futuro del governo: la fiducia sarà posta per "rafforzare l'esecutivo", ma si aspetteranno le primarie Pd dell'8 dicembre
Dimissioni di Enrico Letta da capo del governo? Il percorso sarà valutato con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il premier a Vilnius risponde alle domande sul futuro dell’esecutivo dopo la decadenza di Berlusconi e ostenta fiducia: “Il percorso che insieme al capo dello Stato decideremo sarà corretto”, ha aggiunto rispondendo a un giornalista che gli chiedeva se volesse presentarsi dimissionario in Parlamento. “Quello che conta – ha concluso – è la sostanza e la sostanza è che noi avremmo una nuova fiducia che rafforzerà il governo”. Ma non prima dell’8 dicembre, data delle primarie del Partito democratico.
“Sicuramente”, ha aggiunto, “la nuova fiducia passerà attraverso una messa a punto del programma per il 2014 che andrà precisato. Il cambio di confine della maggioranza fa sì che con altri partner dobbiamo discutere per vedere su quali temi spingere di più. Nego che fino ad ora si sia fatto poco”, ha continuato spiegando che, anche sulle riforme, “dei passi in avanti sono stati fatti ma cambiare la Costituzione è una cosa molto difficile che ha bisogno di tempi e maggioranze molto ampie”. Per il 2014, conclude Letta, ci sarà “un’agenda di riforme economiche” che sarà composta da “applicazioni della legge di stabilità e nuove proposte”.
E sui rappresentanti di Forza Italia ora all’opposizione dice: “La squadra del Consiglio dei ministri funziona, ovviamente ci sono le dimissioni dei sottosegretari e dei viceministri di Forza Italia; vedo che arrivano con il contagocce. Ci sono delle dimissioni di sottosegretari di Forza Italia, vedo che stanno arrivando con il contagocce, non c’è una valanga. Ora torno in ufficio e controllo la casella di posta e le lettere di dimissioni arrivate, in seguito decideremo le sostituzioni necessarie”.
Intanto il presidente della Repubblica coglie l’occasione del Congresso del Psi per ricordare la sua condivisione della “necessità di una riforma, ormai improcrastinabile, della struttura dello Stato e delle pubbliche amministrazioni”, richiamata dal Segretario del Partito Socialista Italiano, Riccardo Nencini, destinatario di un messaggio del capo dello Stato. Serve ”un profondo rinnovamento nella partecipazione politica, per contrastare quei fenomeni di inefficienza e di conseguente delusione e distacco che hanno finito con l’oscurare il senso più autentico della profondità e vitalità dello sviluppo democratico”, scrive ancora Napolitano secondo il quale la strada delle riforme e del rinnovamento della politica deve “essere perseguita con lungimiranza, senza cedere a facili demagogie ed avendo ben presente il contesto interno e internazionale nel quale la politica italiana si trova ad agire”.