Ancora un altro scontro acceso tra Daniela Santanchè e Roberto Formigoni, stavolta sul destino del governo delle larghe intese. La pitonessa ha dapprima un vivace botta e risposta con Santoro, che ironicamente afferma: “I figli di Berlusconi sono quasi più numerosi dei manifestanti”. “Non mi piace scherzare su queste cose” – replica piccata la santanchè, che però precisa: “Noi siamo gente che sa ridere”. E aggiunge: “Quanto dura questo governo? Già quando sento gli amici del ‘centrino’ come Formigoni..”. “Danielina, siamo i cugini del centrodesta, devi essere precisa”, ribatte scherzosamente Formigoni. “Sai perché non ce la faccio a pronunciare il nome del vostro partito?” – replica la pasionaria di Forza Italia – “perché ho letto che quel nome vi è stato donato da Italo Bocchino. E che quel nome è stato registrato da Bocchino e da Fini. Io non ce la faccio”. “Io lo facevo più creativo Bocchino”, osserva Santoro. Formigoni precisa: “Bocchino ha ricevuto un’offerta da Forza Italia per vendere a Forza Italia il marchio. Voi volevate comprarlo per impedirci di usarlo”. La Santanchè liquida tutto come una grande balla. Il dibattito prosegue sulla stabilità che, secondo la parlamentare, non è un valore assoluto rispetto ai problemi economici dell’Italia. “Vale solo nei regimi totalitari” – afferma, rivolgendosi a Formigoni – “tu non sei sposato, né fidanzato. Nella mia impresa o nella mia famiglia vorrei la stabilità. Ma se vado a casa, e trovo il mio fidanzato a letto con un’altra, non è che in nome della stabilità faccio finta di niente”. “Ma hai già fatto questo esempio un’altra volta” – replica Formigoni – “dai, Daniela, inventa qualcosa di nuovo”. “Lo so, tu sulle donne non puoi proprio parlare”, risponde poco elegantemente la Santanchè (Guarda anche la prima parte dello scontro, la seconda parte, la terza parte)