Il primo cittadino era stato arrestato l'8 novembre per falso e turbata libertà degli incanti. Dopo 21 giorni ai domiciliari, il Tribunale del Riesame aveva annullato, per un vizio procedurale, l’ordinanza di custodia cautelare. L'esponente leghista era diventato famoso per avere tappezzato la scuola del paese con il Sole delle Alpi
Prima arrestato, poi scarcerato e infine reintegrato nelle sue funzioni di sindaco. Oscar Lancini, primo cittadino di Adro, torna a guidare il Comune del Bresciano dopo l’intervento della prefettura. L’esponente della Lega Nord, noto alle cronache per avere tappezzato la scuola del paese con il Sole delle Alpi, era stato arrestato l’8 novembre scorso con l’accusa di falso e turbata libertà degli incanti. Ma dopo 21 giorni passati ai domiciliari, il Tribunale del Riesame aveva annullato, per un vizio procedurale, l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Brescia Cesare Bonamartini.
Al centro delle indagini, il cantiere per la costruzione dell’area feste del paese. L’esecuzione dell’opera, del valore di oltre un milione di euro, è stata affidata, secondo gli investigatori, direttamente a imprese vicine al primo cittadino ed evitando i bandi di gara. Non solo. Alla richiesta, avanzata dai carabinieri, di esibire le delibere relative al cantiere, il sindaco, stando alla ricostruzione del gip, le ha “fabbricate” in fretta e furia”. “Gli atti – aveva spiegato il giudice nell’ordinanza – venivano redatti nel pomeriggio di quello stesso giorno e, l’indomani mattina, sottoposti alla firma del Bagalà (segretario comunale, ndr). Nella mattina dell’11 aprile 2013, all’arrivo della polizia giudiziaria operante presso gli uffici comunali, Bagalà Carmelo presentava le delibere mancanti, sostenendo di averle dimenticate, ormai da giorni, nel portabagagli della sua autovettura”.
Eppure, a causa di un vizio procedurale, il 29 novembre il sindaco è stato scarcerato. Erano tornati in libertà anche i due imprenditori, il responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Adro e l’assessore ai lavori pubblici. “Sono sempre più convinto che, quando fai, puoi dare fastidio a qualcuno, ma oggi dico che quelle persone mi fanno un po’ pena”, erano state le prime parole di Lancini dopo il provvedimento del Tribunale del riesame. “È una vicenda che mi ha segnato ma anche rafforzato grazie alla solidarietà che ho ricevuto da tanta gente”, ha aggiunto. Il sindaco leghista era poi tornato a parlare delle contestazioni della Procura di Brescia sugli appalti per la realizzazione dell’area feste di Adro: “Quello che si è visto nell’ordinanza è che si specifica che non abbiamo mai tratto vantaggi a livello personale, ma ci siamo mossi nell’interesse dei nostri cittadini”.