I giudici della Corte d'assise d’appello hanno confermato la massima pena per l’ex capo di Cosa nostra. I giudici, riformando la sentenza di primo grado, hanno condannato per quest’omicidio anche Giuseppe Madonia, ritenuto ex capo del mandamento di Caltanissetta, Leoluca Bagarella, Antonio Rinzivillo e altri, che in primo grado erano stati assolti
I giudici della Corte d’assise d’appello di Milano hanno confermato l’ergastolo per l’ex capo di Cosa nostra, Totò Riina per l’omicidio di Alfio Trovato, ucciso a Milano il 25 maggio del 1992. I giudici, riformando la sentenza di primo grado, hanno condannato per quest’omicidio anche Giuseppe Madonia, ritenuto ex capo del mandamento di Caltanissetta, Leoluca Bagarella, Antonio Rinzivillo e altri, che in primo grado erano stati assolti. Alcuni degli imputati sono stati condannati anche per l’omicidio di Gaetano Carollo, ucciso a Liscate il primo giugno del 1987.
Riina è stato condannato con Carmelo Tasca per l’omicidio di Trovato, ammazzato in via Palmanova nel maggio del ’92 su ordine, secondo la ricostruzione del pm Marcello Musso, che aveva condotto le indagini, dello stesso Riina.
Erano state le dichiarazioni del pentito Giovanni Brusca a dare via alle indagini. Secondo il pentito, tra l’87 e il ’92 i vertici di Cosa Nostra decisero di eliminare alcuni esponenti mafiosi che stavano creando ‘problemi’ a Milano. Brusca aveva raccontato che il mandante era quello che lui stesso ha definito in aula il “capo dei capi” e il “numero uno”. Carollo era invece vicecapo del mandamento di Palermo. Giuseppe Madonia e Antonio Rinzivillo sono stati condannati all’ergastolo.