Tre appelli internazionali nella Giornata mondiale contro l’Hiv/Aids per meglio combattere una malattia che ogni giorno colpisce 6.300 persone, di cui circa 800 bambini: il pontefice, il premio Nobel birmano e il segretario generale dell'Onu
Tre appelli internazionali nella Giornata mondiale contro l’Hiv/Aids per meglio combattere una malattia che ogni giorno colpisce 6.300 persone, di cui circa 800 bambini. Il Papa, il premio Nobel Aung San Suu Kyi e il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon hanno fatto sentire oggi la loro voce per alleviare – sul piano medico e sociale – le sofferenze di questi malati, mentre la Francia si prepara a ridurre il prezzo dei preservativi.
Dopo l’Angelus, Papa Francesco ha espresso “la nostra vicinanza alle persone che ne sono affette, specialmente ai bambini. Una vicinanza che è molto concreta per l’impegno silenzioso di tanti missionari e operatori”. Ma, soprattutto, il pontefice ha chiesto anche che “ogni malato, nessuno escluso, possa accedere alle cure di cui ha bisogno“.
Da parte sua, la Francia, per sottolineare l’importanza dei preservativi nella lotta contro l’Aids, ha annunciato che si prepara ad abbassarne il prezzo: nella lotta contro l’Hiv/Aids, “il preservativo è davvero decisivo!”, ha detto il ministro della Salute, Marisol Touraine. “A questo proposito, il governo vuole dare un segnale forte: il prezzo dei preservativi diminuirà invece di aumentare dal primo gennaio, come previsto. L’aliquota Iva applicata sui preservativi scenderà dal sette al 5,5%”. “Ciò – ha spiegato ancora il ministro – dovrebbe incoraggiare giovani e meno giovani a proteggersi di più e a favorire la contraccezione, un’altra delle mie priorità”.
E se il Papa ha espresso la sua “vicinanza” specialmente ai bambini affetti da questa malattia, la leader dell’opposizione birmana, premio Nobel per la pace e ambasciatrice dell’Unaids (il programma delle Nazioni Unite per l’Aids/Hiv), Aung San Suu Kyi, ha lanciato un appello contro la discriminazione nei confronti dei malati. “La lotta contro la discriminazione è un’estensione della nostra lotta per liberarci dalla paura”, ha detto alludendo al suo impegno contro la dittatura birmana, che le è costato 15 anni di reclusione. “Il mio semplice messaggio come ambasciatrice globale per la discriminazione zero è che tutto inizia nella mente e nel cuore. Ci dovrebbero essere meno calcoli e più calore, più amore, affetto e compassione”, ha aggiunto.
Le ha fatto eco il Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, il quale ha constatato i progressi fatti finora a livello mondiale nella lotta contro l’Aids, ma ha parlato anche di “segnali preoccupanti, secondo cui alcune regioni e paesi stanno rimanendo indietro”. Nel mondo, secondo dati diffusi oggi dal governo canadese, oltre 35 milioni di persone soffrono di Hiv/Aids, di cui il 95% vivono in Paesi a reddito medio-basso.