Fuori due. A sei giorni dall’uscita di Forza Italia dal governo, continua il caso dei sottosegretari azzurri all’interno dell’esecutivo: è ora è Walter Ferrazza, titolare delle deleghe agli Affari Regionali, a sciogliere la riserva. “In conseguenza dell’adesione del Mir, movimento politico a cui appartengo, a Forza Italia, ho rassegnato le mie dimissioni nelle mani del presidente del Consiglio Enrico Letta“. Ferrazza è solo il secondo sottosegretario forzista a lasciare l’incarico, seguendo l’esempio di Gianfranco Miccichè.
“Si tratta di una scelta ineludibile per coerenza rispetto agli elettori – spiega il sottosegretario agli Affari Regionali – dato che Forza Italia ha ritenuto giustamente di passare all’opposizione”. E aggiunge: “La coerenza dei comportamenti, anche quando implica scelte personali di rinuncia a posizioni di rilievo è il presupposto di normali e corrette relazioni tra gli eletti e gli elettori”. Eppure, la maggior parte dei suoi colleghi non sembrano dimostrare altrettanta “coerenza”.
Ad aprire il caso politico era stato il Nuovo Centrodestra. Chi abbandona la maggioranza deve lasciare anche gli incarichi di governo, è il mantra usato dagli alfaniani per attaccare gli ex compagni di partito. “Cugini, chi sono i poltronisti?”, era stata la punzecchiatura di Roberto Formigoni. Sulla stessa linea il sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari, anche lei passata al Nuovo Centrodestra: “La verità è che evidentemente Forza Italia, al di là delle dichiarazioni di facciata, ha deciso di rimanere al governo con i suoi uomini, i quali vogliono rimanere attaccati alla poltrona”. Ma l’invito a lasciare l’incarico è arrivato anche dal Presidente del Consiglio. “Mi aspetto atti conseguenti dai membri che sono al governo e che decidono di sostenere Forza Italia”, aveva affermato Enrico Letta. “Mi aspetto che tirino le conseguenze”.
Non hanno alcuna intenzione di rinunciare al loro posto, invece, Cosimo Ferri, ex segretario di Magistratura Indipendente e sottosegretario alla Giustizia, e Marco Flavio Cirillo, titolare delle deleghe all’Ambiente. Jole Santelli, sottosegretario al Lavoro, ha spiegato di avere consegnato le dimissioni “a Berlusconi e al partito”: quindi saranno i vertici di Forza Italia a decidere se e quando lascerà l’incarico. Anche Rocco Girlanda conserva le deleghe ai Trasporti, ma ha lasciato il partito del Cavaliere per accasarsi tra gli alfaniani: “Tra la linea di Fi all’opposizione e quella del Nuovo Centrodestra al governo, scelgo la linea di garantire un governo al Paese”. Ancora da chiarire la posizione di Bruno Archi, viceministro agli Esteri.