Duro scontro tra il giornalista de “Il Fatto Quotidiano”, Carlo Tecce, e l’europarlamentare del Pdl, Licia Ronzulli, entrambi ospiti del talk show di approfondimento “Funamboli”, su 7Gold. Miccia del dibattito: il processo Ruby, per il quale i giudici della quarta sezione penale di Milano hanno depositato le motivazioni della condanna del Cavaliere a sette anni di reclusione per concussione e prostituzione minorile. Tecce sottolinea: “Quello che è poco discutibile in questo processo è che Berlusconi, all’epoca presidente del Consiglio, era ricattabile“. “Ricattabile da chi?”, insorge la Ronzulli. Ma la firma del Fatto prosegue il suo intervento, menzionando la telefonata dell’ex premier alla Questura per far rilasciare Ruby, all’epoca minorenne. “Berlusconi non ha chiamato la Questura per farla rilasciare, ma per chiedere informazioni“, interrompe nuovamente l’europarlamentare, che polemizza anche con il conduttore Alessandro Milan. “Voglio mettere i fatti in fila”, ribatte Tecce. “I suoi fatti in fila”, continua la Ronzulli. “Veramente non ho ricordato la sua telefonata con Nicole Minetti“, controbatte il giornalista. “E allora?” – replica l’eurodeputato, agitandosi – “La ricordi. Lo faccia, non c’è nessun problema”. Tecce sottolinea: “Lei è un’europarlamentare che si occupa di pari opportunità e ci sono tante telefonate in cui lei organizza le feste con Marysthell Polanco“. “Sembrava quasi una minaccia la sua“, ripete continuamente la Ronzulli. “Nessuna minaccia” – controreplica Tecce – “volevo solo ricordarle la sua attività di europarlamentare”