Politica

Europee, Berlusconi “corteggiato” dalla Bulgaria. Lui: “Non mi candido all’estero”

Il leader del partito Rzs: "Merita di essere capolista, il più patriota di tutti i nostri eurodeputati messi insieme". La risposta dell'interessato: "Nessuno mi ha chiamato". Per altro, la legge di quello Stato non permetterebbe al Cavaliere di presentarsi. Santanchè: "E' più facile che lo arrestino"

Forza Bulgaria. Per Silvio Berlusconi l’ipotesi di un rientro dalla finestra dopo che è stato accompagnato alla porta si fa un po’ più concreto. “Ha il suo posto nella politica bulgara, lui è più patriota di tutti i nostri eurodeputati messi insieme” dichiara in un’intervista al canale televisivo Btv Yane Yanev, leader del partito di destra Rzs (Ordine, legalità, giustizia). “Anzi, Berlusconi merita di essere capolista del nostro partito alle europee”, ha aggiunto Yanev, precisando che il prossimo 15 dicembre la direzione di Rzs discuterà la proposta di invitare Berlusconi a presentarsi come candidato del partito alle europee. Ma a raffreddare gli entusiasmi bulgari ci pensa lo stesso Cavaliere: “Non ho mai pensato di candidarmi all’estero e ho visto con stupore la notizia apparsa sui giornali. Nessuno ha pensato di chiamarci per conferma”.

Rzs non ha superato lo sbarramento del 4% alle elezioni politiche dello scorso maggio ed è per questo fuori dal parlamento bulgaro. Ieri l’ex premier conservatore bulgaro Boyko Borissov, leader del partito di centrodestra Gerb, ora all’opposizione, aveva detto che Berlusconi non sarà candidato del suo partito alle prossime elezioni europee. Ipotesi del genere erano già emerse nelle settimane scorse quando, invece che la Bulgaria, la rampa di lancio di Berlusconi verso l’Europarlamento pareva essere l’Estonia.

In realtà lo stop sarebbe arrivato dalla stessa legge bulgara. E’ possibile candidarsi, infatti, in un altro Paese europeo, ma la candidabilità è regolata dalle norme nazionali. E in Bulgaria, spiega il Corriere della Sera, il requisito è che il cittadino che si presenta alle elezioni “non sia stato privato dal diritto di candidarsi nello Stato di cui è cittadino”.

Per giunta lo scenario era stato smentito da Daniela Santanchè. “In Italia – aveva detto ad Agorà – c’è stato un colpo di Stato per eliminare il leader del centrodestra. Il complotto criminale è sotto gli occhi di tutti. La telefonata della Cancellieri vale un plauso dal Capo dello Stato, quella di Berlusconi 7 anni di galera. Due pesi e due misure. La vera anomalia di questo paese è come è organizzata la giustizia. Siamo l’unico paese al mondo con le correnti nella magistratura. Non mi stupirei se domani arrestassero il presidente Berlusconi. Candidarsi in Bulgaria? Berlusconi non ne ha mai parlato, ma a me piacerebbe, perché dimostrerebbe che l’Italia si è comportata malissimo con lui. Ma non credo che accadrà, è più facile che vada in galera piuttosto che si candidi in Bulgaria”.