Il governatore della Toscana Enrico Rossi pendolare per un giorno. All’indomani del botta e risposta con l’ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, il presidente della Regione è salito sul convoglio delle 7.08 alla stazione di Montevarchi (Arezzo) ed è arrivato dopo circa mezz’ora a a Firenze Campo Marte in orario. Il blitz, ha scritto su Facebook Rossi, è stato compiuto per verificare i disagi più volte segnalati anche alle istituzioni locali, oltre che alle Fs, per poter sostenere al meglio una pressione su Trenitalia”.
Rossi è salito, ha spiegato, su “uno dei treni che mi dicono più critici”. “Voglio toccare con mano funzionamento e condizioni di viaggio dei nostri pendolari”, ha aggiunto. Rossi ha poi postato, al termine del viaggio, alcune foto sul suo profilo Facebook e scritto un breve commento: “Treno sovraffollato, anche se, mi dicono, un po’ meno del solito. Dalla stazione di Figline Valdarno solo posti in piedi”. Sul treno Rossi ha incontrato “la vicesindaco di Montevarchi Elisa Bertini, anche lei pendolare, e sempre casualmente il portavoce dei pendolari del Valdarno, Maurizio Da Re”. “Voglio fare questo giro, in incognita, nelle tratte toscane per capire e vedere direttamente pregi e difetti del trasporto regionale – ha poi detto il presidente della Regione – per poter sostenere al meglio una pressione su Trenitalia, sul rispetto degli orari, sulla fornitura dei nuovi treni, sugli interventi da realizzare per migliorare il servizio. Fino ad oggi si sono spesi miliardi per l’alta velocità e solo spiccioli per i pendolari: uno squilibrio che deve essere corretto. Questo è l’obiettivo e voglio arrivare fino in fondo”.
Il giorno prima, il governatore della Toscana aveva criticato l’amministratore delegato del gruppo Fs, Mauro Moretti, che aveva scaricato la colpa dei disagi della rete sulle Regioni: “Moretti pensi a far arrivare i treni in orario, si prepari a non bloccare i treni nell’eventualità di nevicate e ci rifornisca nei tempi previsti i nuovi treni che abbiamo contrattualizzato”. “Negli ultimi anni – aveva scritto Rossi – si è pensato solo all’alta velocità (dove viaggiano decine di migliaia di persone), abbandonando i treni regionali al loro destino (dove viaggiano milioni di pendolari), mentre le Regioni – e la Toscana più di altre – hanno cercato di tappare buchi dei continui tagli del governo e di Trenitalia. Adesso dal governo ci aspettiamo una svolta”.