L’impresa, descritta su Nature Communication, è della Columbia University, che ha utilizzato i dati di Google Flu Trend, l’applicazione che monitora il virus sulla base delle ricerche sul web adattandoli alla realtà
Per la prima volta grazie a Internet e a un algoritmo simile a quello usato per le previsioni del tempo è stato possibile prevedere con fino a nove settimane di anticipo il picco dell’influenza. L’impresa, descritta su Nature Communication, è della Columbia University, che ha utilizzato i dati di Google Flu Trend, l’applicazione che monitora il virus sulla base delle ricerche sul web adattandoli alla realtà.
Il sistema messo a punto dai ricercatori ha mescolato in un algoritmo i dati di Google con i report dei Cdc sulle prime fasi dell’epidemia 2012-2013, producendo a fine novembre le proprie predizioni sul picco in 108 città americane. Questo approccio, spiegano nell’articolo, è simile a quello usato per le previsioni del tempo, in cui i modelli teorici vengono modificati man mano che arrivano dati reali. La “predizione” si è rivelata esatta nel 70% dei casi, con un anticipo in media di due-quattro settimane ma che in qualche caso è arrivato a nove.
“Sapere con anticipo il timing e l’intensità di un’epidemia di influenza può aiutare ad evitarne almeno una parte – spiega Jeffrey Shaman, uno degli autori -. Per le persone la previsione può promuovere la vaccinazione o l’attenzione nei comportamenti. Per i dirigenti sanitari può essere invece utilizzata per decidere quanti vaccini o farmaci antivirali stoccare o se è necessario prendere altre misure come la chiusura delle scuole”.