Morto il Porcellum non se ne faccia un altro! La Corte ha contestato il premio di maggioranza nella sua forma attuale e l’assenza di preferenze, o meglio l’impossibilità per l’elettore di scegliere il suo parlamentare. In altre parole la Corte ha stabilito che il Porcellum era ed è una autentica porcata che ha contribuito non poco al degrado dell’ordinamento democratico.
Di fronte ad una simile pronuncia si dovrebbe solo prendere atto della sentenza, cambiare la legge e recepire la sentenza, senza cercare scorciatoie o inventare nuovi mostri alla Calderoli.
Questo è il momento per farlo senza maggioranze precostituite, senza gabbie, cercando i voti in Parlamento e magari inserendo nella nuova legge una specifica normativa sul conflitto di interessi e sulle pari opportunità, tra le forze politiche, nell’accesso ai media, almeno durante il periodo della campagna elettorale. Ora si potrà vedere chi ha davvero chiuso con la stagione dei Porcellum e delle porcate e chi invece sta solo fingendo…
Un grazie ci sembra doveroso rivolgerlo anche a quelle donne e quelli uomini che firmarono il referendum promosso da Antonio Di Pietro, a chi ha presentato il ricorso, a chi, come Bob Giachetti, non ha mai alzato bandiera bianca. Un grazie, questa volta, anche ai giudici della Corte Costituzionale che hanno lanciato le “banane” contro la legge fortemente voluta dall'”Orango” Calderoli.