“Ambiente è il luogo dove l’uomo trascorre la vita e da cui dipende il suo benessere”. Pensiamo sempre di dover insegnare ai nostri figli. Vero. Ma un giorno ti accorgi quanto sia vero anche il contrario: i bambini – chiedendoti una spiegazione, una testimonianza – ti costringono a riscoprire il senso vero delle parole che da anni ripeti fino a consumarle.
Così d’un tratto tuo figlio ti guarda chiedendoti conferma della definizione letta sul libro: ambiente. Allora vorresti cavartela con un “sì”. Ma poi lo sguardo ti cade sulla tua terra (perché questo è l’ambiente): vedi la Liguria martoriata dal cemento e provi un disagio profondo. Sembra bellissima la costa vista dalla strada che corre lungo il mare verso la scuola. Ma la Liguria rischia di morire. Un’altra mazzata l’ha colpita nel silenzio generale. Se vogliamo salvarla – almeno evitarle un altro danno – bisogna far sentire la nostra voce, adesso. Noi che ci abitiamo e gli italiani che l’hanno a cuore e che ogni anno vengono qui per le vacanze.
Cosa succede? Accade che la Liguria è governata da una maggioranza di centrosinistra che in qualsiasi paese del mondo si sarebbe già dimessa: due vicepresidenti della Giunta, nonché assessori all’Urbanistica (Idv), si sono dimessi perché indagati. Quasi la metà del consiglio è indagato per l’inchiesta sui rimborsi. Ma quel che è peggio è che questi signori continuano a sedere in Regione, a votare bilanci miliardari (quando con i soldi pubblici, secondo i pm, andavano alle terme e compravano mutandine da donna). E a decidere del nostro futuro.
La stessa maggioranza e la stessa opposizione che hanno riempito la costa con decine di porticcioli e speculazioni costruite anche da imprenditori oggi latitanti o in galera, progettate da architetti amici di partito. Lo stesso centrosinistra che – spronato dal centrodestra – ha appoggiato, come ha detto il verde Angelo Bonelli, “il più devastante piano casa d’Italia”. Ecco, oggi accade che Gabriele Cascino, nuovo assessore all’Urbanistica (ancora dell’Idv, i vertici locali del suo partito sono stati indagati in blocco, ma il manuale Cencelli vale più del codice penale) propone un’incredibile novità: il 31 dicembre – durante le ferie, quando per tradizione si pensa al panettone e la politica fa passare le peggiori novità – la Regione Liguria voterà la proroga del piano casa. Sì, avete sentito bene. La legge del 2009 che prevede i premi volumetrici del 35% per chi demolisce e costruisce: manteniamo la premialità, diamo respiro all’edilizia, sostiene Cascino.
Come se in una regione cementificata da questo centrosinistradestra, ci fosse bisogno di dare ancora respiro all’edilizia. E non alla cura del territorio che porta molti più turisti (e quindi anche soldi) del mattone (leggete questo per farvi un’idea, link). Vi basta? No, Cascino ne ha proposto un’altra: le varianti urbanistiche – l’arma usata dai comuni per cementificare – saranno distinte in “sostanziali” e “non sostanziali”. Queste ultime non avranno più bisogno di approvazione regionale. Insomma, ancora meno controlli. Carta bianca ai comuni ai comuni. Cascino giura: è una misura per tutelare il territorio. Ma permetteteci almeno il dubbio.
Allora vorresti chiedere a Renzi, cui il Pd ligure si è convertito, di intervenire. Speri perfino in Berlusconi, se non altro perché ha la villa a Portofino. Ma è inutile, a Roma pensano di vendersi perfino le spiagge. Alla fine ti volti verso tuo figlio: “Ambiente è questa splendida terra che noi grandi abbiamo venduto per quattro maledetti soldi”.
Per provare a salvare la Liguria scrivi a:
Matteo Renzi: sindaco@comune.fi.it
Claudio Burlando: presidente.giunta@regione.liguria.it
Gabriele Cascino: ass.urbanistica@regione.liguria.it