L'attentato kamikaze è avvenuto a Sanaa, capitale del paese, decine i feriti. Dopo l'esplosione alcuni uomini armati sono entrati nell'edificio. Sul posto blindati dell'esercito
Ministero della Difesa yemenita sotto attacco. Un’autobomba è esplosa questa mattina contro l’entrata del complesso di edifici che ospita la sede, a Sanaa, capitale dello Yemen. L’attentato kamikaze, al momento, ha provocato almeno 25 morti e decine di feriti. A riferirlo una fonte militare.
Secondo quanto si è appreso, un attentatore sucida a bordo di un’auto si è lanciato contro il cancello della Difesa. Subito dopo uomini armati sono riusciti ad entrare nell’edificio dove è stata ingaggiata una sparatoria. Diversi blindati sono giunti sul luogo dell’esplosione dove si trova anche la sede della Banca centrale. “L’attacco è avvenuto poco dopo l’inizio dell’orario di lavoro”, ha detto la fonte del ministero.
Tra le vittime, riferisce la fonte, ci sono gli attentatori, cinque soldati morti nell’esplosione all’ingresso del compound e sei medici, di cui tre stranieri: un venezuelano, due filippini e tre yemeniti. Cinque pazienti, tra cui un giudice, risultano tra i morti. L’attentato suicida, seguito da una sparatoria all’interno della sede del ministero della Difesa, ricorda il modus operandi di al-Qaida. La tv di Stato ha mostrato alcuni corpi crivellati dai proiettili o bruciati davanti all’ospedale, un edificio di tre piani rimasto danneggiato. Una cinquantina di militari sono stati feriti e trasportati in due ospedali della città. E’ sopravvissuto uno dei fratelli del presidente dello Yemen, Abd Rabbo Mansour Hadi. Ahmed, 90 anni, era ricoverato nell’ospedale del compound del ministero della Difesa, preso di mira da uomini armati. Il fratello del presidente è stato trasferito in un’altra struttura militare.
Ufficialmente il ministero della Difesa ha annunciato di avere annientato il commando di uomini armati che ha fatto irruzione nel complesso di edifici del ministero. Ma una fonte militare ha detto che le forze di sicurezza stanno cercando complici del gruppo armato in edifici vicini.