Come direbbe Sabina Guzzanti: a) sono stupidi, b) sono arroganti; c) sono stupidi e arroganti. Ma andiamo con ordine.
Il 18 novembre: “Alenia Aermacchi (una società Finmeccanica) e l’Aeronautica Militare hanno firmato oggi al Dubai Airshow 2013 un accordo che prevede lo sviluppo, sperimentazione, certificazione, industrializzazione e supporto logistico di un velivolo per il supporto delle missioni del Comando Operativo Forze Speciali (COFS) denominato MC-27J Praetorian” (dal comunicato stampa ufficiale di Alenia). Qualche giorno dopo Massimo Artini, M5S, e Donatella Duranti di Sel, presentano due interrogazioni alla Camera per chiedere ragione di questo ordine mai passato per le Commissioni difesa, di cui non si sa il costo (si sussurra siano 100 milioni, ma niente di ufficiale) e soprattutto non si sa quale sia il nemico contro il quale dovrebbero essere usate le sei cannoniere volanti. Ieri, con sorprendente rapidità, il Governo non ha risposto. Nel senso che si è presentata la generala Pinotti usando la solita identità di copertura di sottosegretario alla Difesa per raccontare una serie di barzellette, in un crescendo di esilarante comicità.
Citiamo dal resoconto della Camera del 5 novembre (chi parla è la Pinotti): “In primo luogo, è opportuno puntualizzare che, al momento, non è stato firmato alcun contratto”. Ecco, ci siamo sbagliati tutti, davvero. In effetti, rileggiamoci il comunicato dell’Alenia: “firmato (…) un accordo”, mica un “contratto”. Infatti, scrive l’Enciclopedia Treccani, “Contratto è definito dalla legge l’accordo di due o più persone”. Siamo più tranquilli. Si deve essere sbagliata anche l’ATK, partner americana di Alenia: “ATK and Alenia Aermacchi Earn Contract from the Italian Air Force for Roll-On/Roll-Off Palletized Gun and Command and Control Systems” titola il loro comunicato. Sapete, sono cow boys, che possono capire delle sottigliezze dei legulei, usano “contract” ma potrebbero dire “tu mi dai due vacche, io ti do un cavallo”. Dunque, tranquilli non è stato firmato alcun contratto, ma solo un “accordo” o forse un “contract”. Sempre l’ATK scrive nel suo comunicato: “The Italian Air Force is the launch customer for the program”, l’Aeronautica militare è il cliente di lancio del programma. Vedete, è solo un cliente, uno dei tanti. Vai al supermercato e, sbadatamente metti nel carrello un MC-27J Praetorian pensando di aver preso un Dash lava-più-bianco. Speriamo abbiano tenuto lo scontrino, così glielo cambiano.
Continua: “Pertanto (…) ora è in atto una fase (…) di verifica delle diverse soluzioni percorribili, a partire dalle disponibilità o nelle capacità tecniche delle Industrie nazionali. In tale ottica, sono in corso di valutazione alcune opzioni”. Ammettetelo, è un bel sollievo: stanno solo verificando a partire dalle…Metti che scoprano una start-up a Metaponto che fa cannoniere volanti a loro insaputa. Sai l’Alenia dove può andare a metterselo il suo non-contratto? Altro che “sviluppo, sperimentazione, certificazione, industrializzazione e supporto logistico” come scrivono quei lazzaroni di Finmeccanica che evidentemente vogliono forzare la mano al Governo. Un classico del capitalismo parassitario italiano.
E ancora: “Le valutazioni delle capacità dell’assetto (sic!, vedi post-scriptum) saranno condotte a livello nazionale in contesti addestrativi il più vicino possibile a quelli reali”. Notate l’encomiabile prudenza. Si valuta, si prova in contesti addestrativi, poi, casomai – tangenti permettendo (oh, signora mia, in giro è pieno di indiani, afghani e chissà quanta altra gente corrotta, non ci sono più le Antilope Cobbler di una volta) si decide. Altro che “sviluppo di un prototipo da parte di Alenia Aermacchi che sarà consegnato all’Aeronautica Militare il 31 Marzo 2014 e testato in scenario operativo nel primo semestre del 2014” come scrive il comunicato della ditta. In “scenario operativo” dicono (avevano una voglia matta di scrivere “Afghanistan” ma hanno avuto paura che Karzaj si incazzasse). Gli americani, che sono pistoleri e non hanno dunque la finezza politica del generale Pinotti, traducono brutalmente con “deploying the first aircraft in the operational theatre next spring”, schierare il primo aereo in teatro operativo la prossima primavera. Maleducati. Ma perché il Governo, visto che è l’azionista di riferimento di Finmeccanica, non fa licenziare sui due piedi questo Giuseppe Giordo, amministratore delegato di Alenia, che autorizza la diffusione di simili bugie mettendo il mite Letta (nipote) in cotanto imbarazzo?
Si finisce in gloria: “Si rassicurano, pertanto, gli onorevoli interroganti, evidenziando che solo al termine della fase di studio e progettazione si valuterà, ai sensi di quanto previsto dalle norme del codice dell’ordinamento militare che disciplinano la materia, la possibilità di inoltrare il progetto e il relativo decreto di approvazione alle Camere, ai fini del parere delle competenti Commissioni parlamentari”. Nei comunicati c’è scritto che gli aerei da trasformare sono sei, il primo entro il 31 marzo 2014 (badate: non a primavera, o verso la fine di marzo, no proprio il 31, preciso come la morte), che i sistemi d’arma da imbarcare sono tre? Fantasie degli uffici stampa. Ecco la prova provata che al Governo c’è davvero tanta brava gente: prima studiano e progettano (che l’MC-27J sia in sviluppo da due anni è un dettaglio, forse una storia messa in giro dai comunisti) poi “valuteranno la possibilità”. Lo stile cardinalizio pre-Bergoglio è usato qui in tutta la sua insinuante potenza: “Vedremo, valuteremo, studieremo” mentre i roghi per gli eretici già ardono.
Una nota, infine, per quei creduloni di deputati che pensavano con l’articolo 4 della legge 244/2012 (la famigerata Napolitano-Di Paola) di essersi portati a casa il veto parlamentare sui programmi di armamento. La generala Pinotti, alla richiesta di sapere dove fosse l’autorizzazione del Parlamento per il programma, dice senza batter ciglio: nel documento eccetera è stato inserito tra le esigenze pianificate della componente aerea il programma di «sviluppo e serializzazione di sistemi di bordo per equipaggiare i velivoli MC-27J da destinare al supporto delle Forze speciali». Siccome lo abbiamo scritto, lo facciamo. La prossima volta scriveranno che vogliono le renne di Babbo Natale e tutti zitti e mosca. Parlamentaaariiii? (eseguire una pernacchia a piacimento).
Dunque, alla domanda del primo capoverso la risposta c) (arroganti e in malafede) è l’unica possibile. A questo punto un altro piccolo quiz: a) la generala Pinotti viene cacciata; b) la generala Pinotti si dimette; c) si toccano. Che opzione sceglieranno?
PS: da alcuni anni nei documenti ufficiali e non ufficiali del Ministero della Difesa la parola “assetto” viene usata come sinonimo di mezzo, risorsa. In italiano assetto vuol dire “1) L’atto e il modo di assettare e di assettarsi o di essere assettato eccetera; 2) Modo di reggersi, di governarsi, di amministrarsi eccetera” (vocabolario Treccani). In inglese “asset” significa tutt’altro “a valuable person or thing” (Merriam-Webster Learner’s Dictionary). Usarlo come fa la Pinotti vuol dire dimostrare una assoluta subalternità psicologica e culturale agli anglosassoni. Che, non a caso, attecchisce così bene tra i nostri militari. Forse sarebbe meglio arrendersi.