I lavoratori dello Ial del Lazio pronti a presentare un esposto alla procura di Roma: la società, in liquidazione, ciclicamente non li paga. E il sindacato che dovrebbe tutelarli è il loro datore di lavoro
Sono senza stipendio, ma nonostante tutto continuano la loro attività di formazione. Hanno ricevuto nei giorni scorsi due mensilità, ma attendono ancora il pagamento di tre stipendi. Una situazione che si ripete ciclicamente. Vorrebbero rivolgersi al sindacato per denunciare un ritardo che li costringe a sacrifici enormi, ma il sindacato è, nei fatti, il loro datore di lavoro in una vicenda che racconta di una società in liquidazione, milioni di euro di fondi pubblici ed esposti, annunciati, alla procura della Repubblica di Roma. La struttura dove operano è lo Ial, Innovazione Apprendimento lavoro Lazio, “l’ente di formazione professionale della Cisl”. Nato nel 1955, che fino al 2000 ha operato con finanziamenti pubblici prima di “proporsi – come recita il sito – anche anche nel settore privato”. I lavoratori in questa condizione sono una cinquantina – tra amministrativi e docenti – che continuano a svolgere la loro attività, nonostante dal primo luglio non ricevano un euro di retribuzione.
“La situazione è drammatica e non da ora – racconta una docente Ial – abbiamo anche provato a contattare la Cisl, ma non abbiamo avuto risposte soddisfacenti. Il nostro sindacato è la Cisl scuola. Siamo senza tutele e abbandonati”. Dopo mesi diventa tutto difficile, anche immaginare il natale alle porte. “Io pensavo che essere un dipendente del sindacato fosse una garanzia in più. Adesso faremo un bianco natale, bianco davvero. Mia moglie ha uno stipendio, ma con due figlie, una all’università, non possiamo farcela”. Sono 300 i ragazzi, alcuni anche con disagi sociali, che frequentano i corsi Ial. “Io insegno diritto ed economia – racconta un’altra docente – e provo a dare l’esempio di rettitudine. E’ una cosa vergognosa e mortificante che non dovrebbe succedere in uno stato di diritto. Ho problemi a pagare le bollette, ho tre bimbi e non è facile. Così si mortificano i docenti”.
Fabio Verginelli, avvocato, dal giugno scorso difende i lavoratori: “La situazione è disperata. Riscontro un silenzio assordante della Cisl e anche del segretario nazionale Raffaele Bonanni. Da quando ho iniziato ad occuparmi di Ial, ho rilevato che la gestione di questo ente è stata effettuata in mondo quanto meno disinvolta. Non sono stati depositati i bilanci, era stato eletto nel cda l’amministartore delegato che non poteva essere eletto perché ricoprente un incarico pubblico. Ho riscontrato una lacunosità riguardo alla gestione dei soldi, non c’era una rendicontazione sull’uso dei fondi regionali”.
Lo Ial svolge corsi sia a pagamento che corsi sovvenzionati dalla regione Lazio. L’ente è in liquidazione, da settembre c’è un liquidatore, Simone Della Bruna, che ha messo nero su bianco la situazione con una relazione a fine ottobre. Quella debitoria racconta di 5 milioni di euro di passivo, accumulati negli ultimi cinque anni di esercizio, 3 milioni di euro di debiti verso fornitori che hanno già avviato numerosi contenziosi. Il capitolo crediti, invece, recita: “Il saldo in oggetto non può considerarsi alla data attuale attendibile”. E anche sui bilanci, come denunciato dall’avvocato, la situazione è imbarazzante. “La società – si legge nella relazione – risulta non aver depositato presso la camera di commercio di Roma il bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31-12-2010”. E così per gli anni seguenti.
La relazione così si conclude: “La presenza di un grave stato di insolvenza, in sostanza la società non riesce a far fronte alle proprie obbligazioni con i proventi derivanti dall’attività esercitata”. C’è altro. L’ex direttore dello Ial Benvenuto Salducco attacca: “Sono stato amministratore delegato, dal 2008, per pochi mesi, nei quali ho sottoscritto una transazione con la Regione ripianando un debito da 20 milioni di euro, poi, ad inizio 2009 è stato scelto Giovanni Guerisoli, già segretario confederale Cisl, come nuovo amministratore. I risultati parlano da soli”. L’ex direttore richiama anche un’altra vicenda: “L’anno scorso alcuni lavoratori sono passati in un altro ente, da allora non hanno ancora ricevuto il tfr. Sarebbe importante capire le ragioni di questo ritardo e fare un’analisi attenta delle scelte. Lo Ial, negli anni novanta, ha investito soldi in alcune società, bisogna fare luce anche su questo”. Di partecipazioni si parla anche nella relazione del liquidatore. In particolare lo Ial vanta crediti nei confronti della controllata Reatina romana srl, pari ad un milione e mezzo di euro, versati a partire dal 1993, ma quei soldi “non sono stati mai chiesti – si legge nella relazione – a rimborso”. La Reatina romana srl, a sua volta, controlla un’altra società, inattiva, al 25%: la Agrisabina, partecipata da altre 4 sigle. Un groviglio. L’ex amministratore delegato Giovanni Guerisoli ha più volte spiegato che la responsabilità dei ritardati pagamenti è del mancato stanziamento dei fondi regionali. Anche il segretario regionale della Cisl Mario Bertone, a cui i lavoratori si sono rivolti, chiarisce: “Il sistema di finanziamenti della regione è completamente sballato”.
Ma c’è una società in liquidazione e una pesante situazione debitoria: “Io sono segretario regionale da qualche mese – replica Bertone – lo Ial è in liquidazione, aspetto che il commissario liquidatore compili una relazione”. Una relazione, già consegnata, racconta di una società che non presenta il bilancio dall’esercizio 2010. Un’assurdità per una srl di emanazione sindacale? Bertone ribatte: “E’ un’assurdità, ma per questo abbiamo nominato un liquidatore. Aspettiamo ulteriori approfondimenti. Guerisoli, oggi, non ha più rapporti con la Cisl e io gli chiesi di dimettersi, lo scorso giugno. Ho fatto in modo che arrivasse un commissario. Ad ogni livello dovessero emergere responsabilità ne chiederemo conto”. E poi la promessa: “Comunque la Cisl – conclude Bertone – si impegna perché i lavoratori non vengano licenziati”. In vista del Natale le promesse valgono doppio. Intanto l’avvocato Fabio Verginelli è pronto a presentare un esposto alla Procura di Roma.
Riceviamo e pubblichiamo
In relazione all’articolo sullo Ial del Lazio preciso, come ho scritto nella lettera che ho inviato ai responsabili della Cisl a tutti i livelli, che mi sono dimesso non condividendo la strategia dello Ial Nazionale di mettere in liquidazione la società prima di avere affrontato la soluzione occupazionale dei lavoratori. Non corrisponde quindi al vero quanto affermato dal Segretario Generale della Cisl del Lazio Bertone sulle mie dimissioni tra l’altro presentate in sede di assemblea il 17 Giugno. Per quanto concerne i Bilanci preciso che l’ultimo bilancio approvato e’ stato quello al 30 Settembre 2011 prima della trasformazione in s.r.l.. Infatti il primo Bilancio dello Ial s.r..l. dal 1 Ottobre al 31 Dicembre 2011 non approvato all’epoca dai soci Cisl e’ Stato recentemente predisposto dal liquidatore e approvato dai soci. Le mie dimissioni sono proprio scattate dopo questo contrasto e non su richiesta di Bertone.
Giovanni Guerisoli