“Abbiamo scelto una forma geometrica, il quadrato. Lati e angoli sono uguali. Richiama idea di uguaglianza, di merito. #Nuovocentrodestra“, cinguetta su Twitter Angelino Alfano il 5 dicembre. Ed eccolo qua il simbolo della nuova formazione guidata dall’ex delfino di Berlusconi. Una cosetta sobria graficamente come le carte intestate fatte in proprio dai piccoli imprenditori che non vogliono nemmeno spendere due euro per un grafico. Ma quelli non le spenderebbero nemmeno se tornassimo alla lira.
Vediamo, piuttosto, se dall’estetica di questo simbolo riusciamo a capire qualcosa del programma politico. Il colore azzurro-nazionale-di-calcio di forzaitalica memoria è stato sostituito da una tinta finalmente un po’ più seria. Quasi pedantemente burocratica. Ma la scritta “Nuovo Centro Destra” non ha lo stesso ingombro del quadrato pieno che incornicia il Nuovo Centro: è schiacciata sotto la D dalla responsabilità di essere rimasti soli a rappresentare la destra, possibilmente con qualche idea che non sia già sputtanata. E in effetti, almeno graficamente, il peso della D si fa sentire tutto.
La D, a sua volta, non è proprio esattamente centrata. Come a dire che, tutto sommato, questa Destra potrebbe starsene al centro, ma all’occorrenza può spostarsi ancora più a destra. A sinistra no. A sinistra c’è solo il centro. Il quadrato azzurro appare sfumato (verso destra, eh!) ma in modo graduale, quasi impercettibile. E questo potrebbe rivelare un’intenzione pedagogica, l’idea cioè di educare gli italiani alla Destra (come se non fossero già abbastanza conservatori) gradualmente, impercettibilmente. Fino a farli diventare di destra a loro insaputa.
C’è qualcosa che non quadra però. Il nuovo logo comune lanciato da Alfano è l’uguaglianza dei lati di un quadrato. Purtroppo non è così. I quadrati di destra hanno sempre un lato che è più uguale degli altri.