Il rapporto tra Mandela e il paese più popoloso del mondo è complicato. Una volta il Partito comunista lo osannava per la sua lotta contro l’imperialismo, oggi invece sono i più critici al regime che lo portano come esempio della resistenza agli autoritarismi. L’agenzia di stampa governativa Xinhua ricorda di quando il leader sudafricano, ancora in prigione, chiese una copia del Libretto Rosso di Mao Zedong “che lesse seriamente e da cui trasse motivazioni per la sua resistenza”.
Moltissimi sul web hanno postato il video di una canzone dei Beyond, gruppo di Hong Kong che ha dedicato a Mandela un suo pezzo The Glorious Years: “Abbracciare la libertà durante la tempesta/non smettere di lottare nell’incertezza/Credere che il futuro possa essere cambiato/domandarsi chi potrebbe fare lo stesso”.
E molti utenti hanno ricordato l’uomo, la sua capacità di lottare, la sua tolleranza. Alcuni hanno ricordato Liu Xiaobo, nobel per la pace 2010 condannato a 11 anni per “sovversione del potere costituito”, altri hanno rimarcato la sua differenza con Gandhi (“la non violenza non è l’unica strada”). E alcuni infine hanno provato a sorridere. “#Mandela è scomparso. In paradiso non ci sarà discriminazione”.