Ho trascorso una serata con i medici volontari italiani che tutte le sere posizionano un camper di prima accoglienza presso la stazione centrale di Milano. A loro si rivolgono le persone che per scelta, o per necessità, vivono in strada. Mi hanno raccontato che accolgono, visitano e distribuiscono farmaci ogni sera a decine di persone. Hanno il polso della situazione sui numeri veri della sofferenza e sono convinti che gli spazi per i senzatetto e per i “nuovi poveri” siano sempre meno in rapporto all’accentuarsi del fenomeno.
Ho chiesto a Pierfrancesco Majorino, assessore alle politiche sociali del Comune di Milano, quali sono i numeri dei posti letto di quest’anno. Mi ha risposto che la disponibilità per i senzatetto durante la precedente giunta si era fermata a 1248. L’attuale giunta ha portato i posti letto l’anno scorso a 2520 e quest’anno ne sono già stati occupati 1790 e prevedono di arrivare a 2700. Ma quanti di questi sono effettivamente utilizzati e non sono, invece, sempre occupati da quelli che “vivono” a permanenza in esse? Lo sforzo è enorme da parte di tutti, Istituzioni e volontariato, ma credo che, come ho già scritto in altre occasioni, se si aprissero le chiese non si avrebbe il rischio, con l’arrivo del freddo più intenso, di poter avere qualche persona in difficoltà di vita. In fondo sta diventando un problema di salute pubblica. Ho visto che nessun cittadino si è avvicinato al camper ma sono convinto che se si attrezzasse una piccola zona di ogni chiesa molti cittadini spontaneamente collaborerebbero anche solo offrendo una coperta, un pasto caldo o una brandina.
Ho mandato un tweet a Papa Francesco (fatelo anche voi a @Pontifex_it) per chiedergli di aprire le chiese ai senzatetto. Spero che lui, che sta dimostrando con i fatti la volontà di cambiamento, possa decidere di prendersi cura della salute dei senzatetto. Francesco, per favore, ascolta i deboli aiutando chi li aiuta.