Alla vigilia del voto, gli economisti della banca in una nota agli investitori sottolineano che la vittoria del sindaco di Firenze "sarà un fattore positivo", che "rafforzerà il ruolo del partito all'interno della coalizione del governo". La bocciatura del Porcellum? "Non porterà instabilità e Letta resterà premier fino al 2015"
Alla vigilia delle primarie del Partito Democratico, il sindaco di Firenze incassa l’endorsement di Unicredit. “Crediamo che la vittoria di Matteo Renzi sarà un fattore positivo, soprattutto se otterrà un buon margine sugli avversari”, sostengono gli analisti della banca in una nota agli investitori, sottolineando che un risultato simile “dovrebbe essere visto come un passo importante verso un sano cambio generazionale nella politica italiana”. Inoltre, “sotto la sua leadership, l’ala più riformista del Pd diventerebbe più forte”, in modo da “rafforzare ulteriormente il ruolo del partito all’interno della coalizione di governo e aumentare la probabilità di riforme nei prossimi mesi”.
Gli economisti dell’istituto prevedono infatti che, vinte le primarie, Renzi non spingerà per tornare al voto all’inizio dell’anno prossimo, precisando che “il risultato finale delle elezioni dipenderà dall’affluenza”. E si confermano ottimisti sul suo successo, sottolineando che una scarsa partecipazione avrebbe il solo potenziale di “ridurre il margine della sua vittoria e quindi della sua leadership“. Mentre la possibilità che il sindaco di Firenze non raggiungerà la soglia del 50% più uno dei voti al primo round “sembra da escludere”. L’ufficio studi di Unicredit dedica infine un paragrafo alla fiducia che Enrico Letta chiederà in Parlamento il prossimo 11 dicembre. Il presidente del Consiglio “otterrà la fiducia e uscirà probabilmente rafforzato, aumentando le chance di mantenere l’incarico fino al 2015”. Mentre per quanto riguarda il dibattito sulla legge elettorale dopo la decisione della Consulta – che ha bocciato il Porcellum – “non dovrebbe portare a una maggiore instabilità politica”.