Sarà trasmessa giovedì 12 dal Forum di Assago. L'ultima puntata del talent, che quest'anno ha registrato grande successo di ascolti e interazioni social, visibile anche in chiaro su Cielo
Quella che si concluderà giovedì prossimo al Forum di Assago, è l’edizione di X Factor dei record. Sky non perde occasione per ricordarlo, snocciolando dati su ascolti e interazioni social che in effetti non sono male per un canale pay, ma la notizia diffusa in mattinata rischia di trasformare un successo in un trionfo. La finalissima del talent condotto da Alessandro Cattelan e con Simona Ventura, Elio, Mika e Morgan in giuria, andrà in onda anche in chiaro su Cielo, oltre che sul canale pay SkyUno. Una scelta “per celebrare lo straordinario successo”, fa sapere Sky attraverso il sito ufficiale di X Factor, e su Twitter è già un trionfo di cinguettii entusiasti da parte di chi non è abbonato alla pay tv di Murdoch ma potrà comunque godersi la finalissima in diretta dal Forum.
Tra tante reazioni gioiose, però, fa capolino anche il tweet di qualche abbonato scontento. “Regalo di Natale un tubo! Gli abbonati Sky cosa pagano a fare se poi mandate gli eventi in chiaro?”, twitta Emanuele Camerini. “Il regalo dovreste farlo agli abbonati che sostengono Sky da anni pagando profumati abbonamenti. Per vedere anche questo genere di eventi pago 62 euro!”. È solo uno sfogo isolato di un abbonato diffuso via Twitter, in realtà, e la scelta di Sky pare destinata ad accontentare la potenziale platea che fino a questo momento non ha potuto guardare il programma. Una sorta di investimento sul futuro, magari sperando di aumentare gli abbonamenti. Dall’ufficio stampa del talent minimizzano: “E’ un evento live che trascende la questione degli abbonati. Ha senso che la finale abbia la giusta risonanza anche sul digitale terrestre, in chiaro. Gli abbonati hanno avuto in esclusiva tutto il percorso, dalle audizioni ai live, passando per la striscia quotidiana. Offriamo così tanti servizi esclusivi agli abbonati che la questione non esiste”.
Una sicurezza ostentata che è frutto anche dei risultati ottenuti dalla settima edizione del talent (la terza targata Sky). Gli spettatori medi a puntata sono 850mila, che su una platea di meno di 5milioni di abbonati Sky non sono pochi. Il confronto con le due edizioni precedenti parlano chiaro: +17% rispetto allo scorso anno, +27% rispetto a due anni fa. Nei numeri dell’Auditel, poi, non rientrano i dati relativi a SkyGo e all’on demand, due strumenti molto usati dagli abbonati, e se si sommano tutti i passaggi in replica del live durante la settimana, l’ascolto medio arriva a 1,5 milioni. Numeri che in un discorso da tv generalista non fanno certo impressione, ma che per un canale in abbonamento sono significativi. Nel corso di questa stagione, X Factor ha raggiunto anche picchi di share dell’8%, superando molte reti generaliste tradizionali.
Uno dei punti di forza del talent creato da Simon Cowell è l’interazione social. Ogni giovedì, i TT di Twitter sono invasi da hashtag relativi al programma, a cominciare a #XF7, utilizzato in 90mila tweet ogni giovedì sera (+30% rispetto alla scorsa edizione). A completare i dati, i 14,4 milioni di voti arrivati dall’inizio dei live (si può votare anche gratuitamente attraverso l’applicazione ufficiale per tablet e smartphone) e 255 milioni di “applausi” virtuali. Il numero di voti arrivati è abnorme, in effetti, ma va considerato che molti metodi di voto sono gratuiti e l’applicazione permette di esprimere 10 preferenze per ogni manche. Ma anche al netto di questo, il confronto con altri eventi televisivi che utilizzano il televoto è a favore di X Factor. Basti pensare che la scorsa edizione di Sanremo, nell’arco delle cinque serate, aveva raccolto 700mila voti e il flop Miss Italia su La7 solo 34mila. Pazienza, dunque, se qualche abbonato storcerà il naso per il regalo inatteso di una finale in chiaro. Evidentemente il gioco vale la candela, anche perché con la diretta su Cielo si potrà misurare realmente il successo del programma. E magari per una volta i risultati dell’Auditel confermeranno quelli dei social network, smentendo la consuetudine secondo cui un programma molto “twittato” è destinato a flop certo.