L'assessore provinciale al Lavoro e alla scuola con deleghe alla formazione, al sostegno all'artigianato e al commercio e innovazione tecnologica ha annunciato di voler lasciare il suo posto. Ma già dal 12 dicembre si assumerà un nuovo incarico
“C’è necessità di una forte dose di realismo e di ottimismo per guardare in faccia la realtà e i veri problemi, assumendoci responsabilità, dicendo le cose come stanno ai cittadini senza facili e dannose promesse”. Con queste parole Andrea Paparo, assessore provinciale al Lavoro e alla Scuola con altre deleghe, tra cui formazione, sostegno all’artigianato e al commercio e innovazione tecnologica, lascia il suo ruolo e si lancia in quella che ha definito “una nuova e stimolante esperienza professionale”. Quel che ha omesso è che il 12 dicembre sarà presentato come nuovo direttore di Confapi Piacenza.
A stupire non è la carica che andrà a ricoprire come direttore della Confederazione italiana della piccola e media industria, quanto le modalità e la tempistica con cui è arrivato l’annuncio. Andra Paparo non ha solo ricoperto il ruolo di assessore provinciale, ma è anche stato il candidato sindaco del Pdl (che non ha mai nominato per l’intera campagna elettorale) e della lista civica “Sveglia” alle ultime elezioni, che portarono a palazzo Mercanti come primo cittadino Paolo Dosi (Pd).
Paparo, pur essendosi presentato come figura giovane e in discontinuità con il passato, tiene fede alla recente storia del suo schieramento che vide il candidato sindaco Gianguido Guidotti nel 2002 abbandonare subito dopo le elezioni e Dario Squeri, che nel 2007 dopo aver perso non si presentò mai in consiglio comunale. Così, nel 2013 ancora una volta il centrodestra piacentino vede il suo candidato sindaco perdente fare le valige prima della fine del mandato invece di rappresentare il leader dell’opposizione.
Nella sua lunga carriera, poi, iniziata con l’attività politica a 14 anni, ha sempre vantato una particolare vicinanza al mondo del lavoro, che però lascia senza rappresentanza nel momento più delicato per il settore (che perde un’impresa al giorno secondo i dati della Camera di Commercio, ndr), con numerose vertenze aperte legate ad aziende in crisi come Unieuro, Rdb, Corradini, Mori Legnami, la Ceap (storica cooperativa fondata nel ‘45), per citare le ultime, e tensioni solo per ora sopite all’Ikea.
“C’è necessità di una forte dose di realismo e di ottimismo per guardare in faccia la realtà e i veri problemi” ha detto Paparo nel suo annuncio. Dal primo gennaio sarà quindi il nuovo direttore di Confapi Piacenza andando a sostituire Fabio Bellinaso. Un nuovo, prestigioso e ben remunerato incarico d’assunzione che lo porterà a dimettersi anche da consigliere comunale dove dovrebbe lasciare il posto a Marco Colosimo (lista civica Piacenza Viva). Ma anche dal punto di vista politico, l’ormai ex “enfant prodige” della destra locale si lascerà alle spalle pochi amici. La sua dipartita in Comune, dove i suoi interventi si contano sulle dita di una mano, farà perdere al Pdl un’altra poltrona dopo gli abbandoni pesantissimi di Tommaso Foti (ex onorevole) ed Erika Opizzi passati in Fratelli d’Italia. Per Colosimo si tratterebbe invece di un incredibile ritorno dopo la querelle avuta un anno fa con la democratica Sandra Ponzini, che vinse il ricorso sull’arrotondamento del numero di posti da assegnare alle liste collegate al sindaco Paolo Dosi dopo le elezioni.
Paparo sarà presentato ufficialmente ai soci di Confapi Piacenza come direttore durante una cena in programma il prossimo 12 dicembre e solo il 20 si dimetterà da assessore provinciale, percependo, quindi, fino all’ultimo euro, il suo stipendio. Il presidente della Provincia, Massimo Trespidi, che negli ultimi anni ha perso assessori a ripetizione (da quello all’Ambiente, Davide Allegri, che fu arrestato con le accuse di corruzione e concussione a Paolo Passoni, assessore al Bilancio che se ne andò in polemica per le poche risorse a disposizione dell’ente) ha annunciato che non verrà sostituito ma la sua delega sarà riassegnata a qualche assessore già presente in squadra. Non mancheranno i mal di pancia, persino in questo caso, visto che Lega Nord, Udc, Pdl e Fratelli d’Italia sperano di accaparrarsi l’importante scranno lasciato vacante.