Un ragazzo ora trent’enne vive con estremo senso di colpa un ricordo del passato. Quando aveva dodici anni il fratello quattordicenne gli chiese di andare a comperare alcuni alimenti al supermercato. Lui, da buon ragazzino sfaticato, gli rispose di no e, in malo modo, gli disse di andarci lui. Il fratello prese la bicicletta per andare a fare la spesa. Nel tragitto venne investito e ucciso da un’auto. A distanza di venti anni il fratello ancora rimugina su ciò che è avvenuto: sulla possibilità che fosse lui predestinato a morire, sull’eventualità che se lui fosse andato a piedi non sarebbe successo nulla e ora entrambi sarebbero vivi. Naturalmente le ipotesi sono molteplici e affollano la sua mente in un misto fra senso di colpa e desiderio di onnipotenza in cui si vuole ipotizzare ciò che poteva essere il passato.
Questa storia mi è venuta in mente leggendo i commenti sulla sentenza della corte costituzionale sul Porcellum. Alcuni affermano che la composizione delle camere sarebbe diversa e in particolare descrivono come a loro giudizio risulterebbe . C’è però il problema che con un’altra legge anche il voto sarebbe stato diverso. Molte persone si sono, infatti, astenute proprio perché non potevano scegliere i loro rappresentanti. Con un’altra legge sarebbero state diverse le campagne elettorali, le alleanze e l’atteggiamento e i ragionamenti dei votanti. Per non parlare del fatto che sarebbe forse diverso il Presidente della Repubblica e, presumibilmente, sarebbe diversa la stessa Corte Costituzionale. Se dovessimo annullare tutte le conseguenze del porcellum dovremmo paradossalmente anche annullare la sentenza che ha annullato questa legge.
L’atteggiamento psicologico onnipotente sembra prevalere per cui vari commentatori paiono estremamente sicuri nell’ipotizzare come il passato sarebbe potuto essere. Occorre accettare che le conseguenze sulle nostre vite di questi otto anni assieme a questa legge sono immodificabili. Solo da ora in poi possiamo cercare di cogliere nuove opportunità.
A Modena, terra di salumi e leccornie culinarie, si afferma che: “del porcello non si butta via nulla”. Speriamo solo di non dover rimpiangere lo sciagurato porcellum che accanto a vari risvolti negativi almeno forniva ad una coalizione una possibilità di vittoria.