Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati candidati alla segreteria. Ottima affluenza, code ai seggi. Sarà eletto chi otterrà la maggioranza assoluta delle preferenze, altrimenti si andrà al ballottaggio
L’incubo è stato scongiurato. Sono confortanti i dati dell’affluenza di elettori alle primarie con cui il Partito democratico sceglierà il suo nuovo segretario tra Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati. Da Largo del Nazareno, infatti, hanno comunicato che alle 13 sono stati quasi un milione (980mila) le persone che si sono recate ai seggi, mentre alle 17 erano già 1 milione e 950mila. Una tendenza che, a sentire il magazine sul web YouTrand, sarebbe stata confermata anche nel pomeriggio, tanto che alle 18 sarebbero stati oltre due milioni i votanti. La conferma è arrivata a stretto giro di posta, con la segreteria nazionale a comunicare che, alle 17, avevano votato già 1 milione e 950mila persone.
Ancor più ottimista la lettura del comitato Renzi: “Dai nostri dati al comitato abbiamo già superato i 2 milioni e 100mila votanti” ha detto Maria Elena Boschi. A prescindere dalle versioni, per il Pd si tratta di una grande vittoria. “La sfida non è sull’affluenza, ma su chi arriva primo e io spero di arrivare primo”, ha detto Matteo Renzi dal seggio di piazza Ciompi a Firenze. Resta il fatto che, a sentire tutti gli analisti, più persone andranno a votare, più sarà agevole il compito del rottamatore. Raggiante Civati, specie dopo i dati delle 17 sull’affluenza: “Per una settimana abbiamo dovuto dire che non sarebbe stato un flop e che puntavamo a superare di parecchio i due milioni. Li abbiamo superati, ci sono code dappertutto, e si va verso quella cifra sulla quale avevamo scommesso” ha scritto su Twitter il candidato alla segreteria del Pd.
Che la grande partecipazione registrata oggi sia andata al di là di ogni più rosea aspettative è testimoniato dalle parole di Guglielmo Epifani, alle ultime uscite come segretario: “Siamo andati oltre ogni previsione, c’è stata una partecipazione importante. In una fase della vita del Paese così difficile, io credo che questa sia una enorme risposta democratica”. Epifani, poi, ha ragionato anche sui numeri, sottolineando che il numero degli elettori di oggi sarà assai vicino alle primarie del 2009, quando andarono a votare 3 milioni e 100mila persone. Il dato, infatti, è in linea con le precedenti primarie per la segreteria del Pd nel 2009, quelle di Pier Luigi Bersani contro Dario Franceschini. Per conoscere il nome del vincitore di questa tornata, invece, bisognerà aspettare le 21.30/22 di oggi, almeno a sentire il responsabile organizzativo del Pd Davide Zoggia.
Sono stati quasi novemila i gazebo allestiti in tutta Italia, dove dalle 8 alle 20, gli elettori hanno votato per il nuovo leader democratico. Il presidente del Consiglio Enrico Letta su Twitter ha scritto di essere andato ai gazebo alle 8 e di avere “già trovato coda. Buon segno!”. File ai seggi sono state registrate fin dall’apertura delle votazioni anche a Bologna, a Napoli, in Puglia, Piemonte, Marche, Calabria e Sardegna. Problemi al seggio di Montenero di Bisaccia (Campobasso) per Antonio Di Pietro a cui hanno comunicato di non poter partecipare alle primarie. Come anticipato nei giorni scorsi, Romano Prodi è andato a votare. E ha detto la sua sulla giornata odierna e su ciò che dovrà fare il partito da domani. “Le primarie sono il momento dello scontro democratico, quello che io raccomando è che sia il vincitore sia quelli che perderanno abbiano l’obiettivo di fare una squadra, diretta da chi ha vinto, ma con gli equilibri e le mediazioni che rendono forte un partito politico” ha detto l’ex premier. ”Di fronte alla situazione particolare che si è creata credo che sia doveroso andare a votare alle primarie – ha aggiunto Prodi – perché il Pd, in questo stato di fibrillazione così forte, è l’unico punto fermo che abbiamo”. Per quanto riguarda la decisione di votare alle primarie, l’ex presidente del Consiglio ha sottolineato che “è stata una decisione sofferta, non ci ho dormito una mezza notte”. Il prossimo passo sarà prendere la tessera del Pd? “Non esageriamo” ha risposto.
Enna, polemiche e minaccia di denunce – A Enna, invece, il deputato Davide Faraone insieme ad altri esponenti dell’area Renzi ha occupato il seggio cittadino, annunciando che chiederà l’annullamento della consultazione nella città capoluogo più alta d’Italia. Secondo i ‘renziani’ i responsabili del seggio avrebbero impedito ad alcuni cittadini di votare “col pretesto – sostiene Faraone – che si trattava di esponenti del Megafono, in realtà si vuole impedire alla gente di votare per Renzi”. Episodi analoghi, secondo il deputato, “stanno accadendo in altri comuni della provincia di Enna”. “Il responsabile”, per Faraone, “è il segretario provinciale del Pd Vladimiro Crisafulli, che gestisce il partito come la repubblica delle banane”. Non si è fatta attendere la risposta di Crisafulli: “Di questa condotta Davide Faraone sarà chiamato a rispondere alla autorità giudiziaria, avendo interrotto una manifestazione del Partito democratico regolarmente autorizzata” ha detto il segretario provinciale. Le votazioni interrotte sono poi riprese.
Lombardia, a Milano alle 17 superati i votanti del 2009 – Alle 17 a Milano e Provincia è già stato superato il dato finale dell’affluenza delle primarie del 2009, le ultime convocate dal Pd per l’elezione del segretario. Sono infatti 65.000 i votanti, secondo il dato fornito dal responsabile organizzativo metropolitano Paolo Razzano, che hanno già espresso la loro preferenza mentre il dato finale del 2009 si fermò a 64.000.
Napoli, comitato Cuperlo: “Pdl fa propaganda per Renzi” – Il comitato Cuperlo Napoli denuncia attività di propaganda elettorale in favore di uno dei tre candidati alla segreteria del Pd, Matteo Renzi, da parte di un consigliere di municipalità del Pdl del quartiere napoletano di Soccavo. “Il consigliere Antonio Russo – si legge in una nota del comitato – sta facendo propaganda fuori dal seggio in via Adriano 86, sede del Pd, in favore della mozione Renzi, in occasione delle primarie per scegliere il segretario nazionale del Partito democratico”. “Un fatto gravissimo – afferma EugenioMazzarella, coordinatore del comitato – sul quale spero si faccia presto chiarezza”. Lo stesso comitato Cuperlo denuncia inoltre che in molti seggi cittadini il presidente provinciale della Commissione Congresso, Tommaso Eteroclide, sta consentendo il voto senza documenti e senza tessera elettorale. “Chiediamo il rispetto rigoroso del regolamento anche per evitare spiacevoli incidenti – prosegue Mazzarella – e laddove avremo certezza di voti espressi senza documenti ne chiederemo l’annullamento”. Per Eteroclide, però, le cose non stanno così: “Alle 11 di stamani, in qualità di presidente della Commissione provinciale di garanzia per il Congresso, ho provveduto ad inviare un sms, come da prassi, ai presidenti dei seggi delle primarie di Napoli e provincia con il seguente testo: ‘Si ricorda che per votare è necessario esibire il certificato elettorale e il documento di riconoscimento’. Mazzarella farebbe bene ad informarsi presso gli stessi presidenti prima di rappresentare accuse, nei confronti miei e della Commissione, totalmente infondate. Siamo al lavoro congiuntamente per rendere le primarie un appuntamento di forte e trasparente partecipazione, come nei fatti già lo è”.
Cosenza, “vigilantes privati per Renzi” – Polemiche anche a Cosenza, ma a parti invertite. Il Comitato Cuperlo della Calabria, infatti, ha diramato una nota per denunciare la presenza di vigilantes in alcuni seggi del cosentino assoldati a “pagamento da una società di vigilanza per svolgere il ruolo di scrutatori o rappresentanti di lista per Matteo Renzi”. “Ci saremmo aspettati di tutto – è scritto nella nota – ma non che a rappresentare Matteo Renzi nei seggi elettorali siano esponenti non iscritti al Pd ed assoldati tramite una agenzia di vigilanza esterna al partito. Abbiamo contezza che in oltre 30 casi ci sono scrutatori e rappresentanti di lista che risultano essere vigilantes di una nota azienda cosentina”. “Evidentemente – conclude la nota – qualcuno ha dato mandato a tale azienda di rappresentarlo nei seggi dietro pagamento. Se dobbiamo cambiare verso i vigilantes cancellando gli iscritti il partito muore”. Non solo. Secondo il comitato di Cuperlo, in città “illustri dirigenti del PSI stanno votando e facendo votare alle primarie del PD Matteo Renzi”.
A Palermo schede esaurite e ristampate – Buona affluenza nel centinaio di gazebo a Palermo e provincia dove si vota per eleggere il segretario nazionale del Pd. Lunghe file si sono formate in mattinata. “In alcuni seggi le schede sono esaurite ed è stato necessario ristamparle”, dice il segretario regionale del Partito democratico Giuseppe Lupo.
Firenze, boom di votanti – A Firenze “stiamo avendo un ottimo afflusso, superiore alle aspettative iniziali, con code in molti seggi”. Lo dice, in tarda mattinata, il responsabile provinciale della commissione congresso del Pd, Osvaldo Miraglia. “Registriamo un’affluenza continua in numerosi dei 48 seggi presenti in città – ha spiegato – e grazie ad una organizzazione ancora più accorta rispetto allo scorso anno, stiamo riuscendo a contenere i tempi di attesa in una media di dieci minuti – un quarto d’ora”. Quanto alla novità di queste primarie, la possibilità per i sedicenni di votare, Miraglia fa capire che, almeno sul territorio fiorentino, non saranno molti. “In base alle preregistrazioni web ricevute, obbligatorie in questo caso, – dice – a Firenze e Provincia i minorenni che si sono prenotati sono circa 500″.
Bologna, affluenza superiore al 2007 e 2009 – Sono state 37.683 le persone che – alle 12 – sono andate a votare nella provincia di Bologna, escluso il territorio imolese, alle primarie per la scelta del segretario nazionale del Pd. E’ quanto comunica il Partito Democratico bolognese. Nelle due precedenti primarie per l’elezione della guida del partito – viene sottolineato – l’affluenza, alle 12, era stata inferiore: nel 2007, a metà giornata, erano state 31.049 le persone accorse ai seggi e ai gazebo mentre nel 2009 erano state 35.427.
Roma, vox tra gli elettori del Pd in coda per le primarie –
In Puglia vota anche Cosimo Mele (ex Udc) vota per Renzi – Malgrado le polemiche della vigilia, ha votato per le primarie del Pd nel seggio di Ostuni (Brindisi) dove risiede, l’ex deputato Udc ora sindaco di Carovigno (Brindisi) Mimmo Mele, noto per un scandalo a luci rosse avvenuto nel 2007 all’hotel Flora a Roma. La sua preferenza è andata a Matteo Renzi, come annunciato. Pronto il commento via Twitter del senatore Pd brindisino, Salvatore Tomaselli, che sostiene Cuperlo e che ha inviato a Renzi un ‘cinguettio’: “A Ostuni ha appena votato Mimmo Mele, ex deputato Udc, sindaco centrodestra di Carovigno, ovviamente per Matteo Renzi. Imbarazzo?”. Anche il segretario provinciale dei democratici, Maurizio Bruno, è stato critico, ritenendo addirittura che Mele non potesse votare: “I dirigenti di altri partiti non potrebbero votare – ha dichiarato – starà ai responsabili dei rispettivi seggi, applicare il regolamento. Io non li farei votare”. In merito a una possibile adesione di Mele al Pd: “E’ come se io decidessi di passare a Forza Italia“, ha detto poi Bruno. Bruno ha poi precisato che è stato chiesto agli scrutatori e a tutti coloro che si occupano delle operazioni di voto nei comuni del brindisino, di prestare particolare attenzione alla regolarità del voto alla luce dell’inchiesta in corso a Brindisi con 26 indagati per presunti brogli avvenuti durante le primarie – parlamentarie di Pd e Sel del 29 e 30 dicembre 2012. Ai seggi nel brindisino si rileva una discreta affluenza di votanti, per lo più nella città capoluogo, dove vi sono code scorrevoli.
Zoggia: “Supereremo i due milioni di votanti” – Per le primarie del Pd ”queste prime ore sono state davvero fantastiche” e Davide Zoggia, responsabile organizzativo del partito, spiega che, visti i dati del mattino, “possiamo arrivare tra i due milioni e passa e qualcosa in meno del dato del ballottaggio del 2012”, quando votarono 2.8 milioni di persone. Intervistato da Radio Popolare, Zoggia ha spiegato che “la partecipazione è molto sostenuta. Incrociamo le dita e speriamo che continui questa affluenza”.
In Australia vince Civati? – In Australia, invece, si è già concluso il primo scrutinio: si tratta del Circolo Carboni di Melbourne, dove vince Civati. Il candidato monzese ha ottenuto il 49% delle preferenze, seguito da Renzi al 33% e da Cuperlo al 6%. E’ lo stesso Civati a darne la notizia sul suo blog con un post intitolato #civado (l’hashtag che caratterizzerà la giornata), augurando “Buon voto a tutte e tutti. Andateci, io ovviamente ci vado”. Tra i personaggi del mondo dello spettacolo, Francesco Guccini su Repubblica spiega di andare a votare dopo quanto dichiarato da Romano Prodi, che ha cambiato idea e deciso di recarsi alle urne. Sul risultato australiano, però, Cuperlo dà altri numeri, spiegando che dai dati in possesso del suo comitato, dallo scrutinio complessivo dei seggi di Melbourne, Adelaide e Sidney emerge proprio la sua vittoria. Manca ancora all’appello Perth, a causa del fuso orario. Primo Cuperlo con 202 voti, secondo Renzi con 104 preferenze e terzo Civati con 69 voti.
Renzi e il timore della bassa affluenza – In un’intervista a Qn, tuttavia, il sindaco di Firenze ribadisce: ”Se va meno di un milione e mezzo sono triste, ma sulla legittimità del voto non ci saranno dubbi”. Comunque, precisa, “se oggi votano anche solo un milione o un milione e mezzo di persone, sono molte di più di quante hanno scelto il segretario degli altri partiti italiani ed europei”.
Cuperlo: “Oggi si decide il destino del partito, non del governo” – Per Cuperlo, invece, anche se alle urne andassero solo “un milione o un milione e mezzo di persone non si potrebbe parlare di sconfitta, perché di fronte a una panorama politico in cui le piazze si riempiono” per ascoltare “un capo che parla dal palco, il nostro sarebbe un successo”. Per il candidato di area dalemiana (che stasera commenterà i risultati al Tempio di Adriano, in Piazza di Pietra a Roma), oggi “non si decide sulla durata del governo, oggi si decide sul destino del Pd. Io ho detto che dal mio punto di vista all’Italia serve una grande forza di sinistra radicata nel Paese e profondamente rinnovata”.
Civati: “Se vinco io scoppia il panico” – “Se vinco io è chiaro – ha detto Civati – c’è un pò di panico, è una svolta clamorosa, se vince Cuperlo resta tutto come adesso. Se vince Renzi c’è un pò di ambiguità”. Civati ha aggiunto di avere già preparato i discorsi per ogni evenienza: in caso di vittoria di Cuperlo, di Renzi, di Renzi con meno del 50% e anche nell’eventualità della sua vittoria. Se sarà Civati a vincere, come ha promesso in radio a Fabio Volo, ci sarà però anche “un effetto sbronza”.