Sono ritenuti responsabili di alcuni attacchi al cantiere di Chiomonte, in val di Susa, preso d'assalto il 13 maggio scorso. Perquisiti due centri sociali durante l'operazione
Attentato con finalità di terrorismo. E’ l’accusa mossa dai pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo nei confronti di quattro persone vicine all’ala autonoma del movimento No Tav, arrestate all’alba dalla Digos di Torino e di Milano. Gli anarchici fermati sono ritenuti responsabili di alcuni attacchi al cantiere di Chiomonte, in val di Susa, preso d’assalto il 13 maggio scorso lanciando oggetti e petardi.
In manette sono finiti Claudio Alberto, 23enne di Ivrea, Mattia Zanotti, 29enne di Milano, Chiara Zenobi, 41enne di Teramo residente a Torino da oltre un anno e Niccolo Blasi già in carcere, marchigiano ma residente a Torino da anni. Le ipotesi di reato dei pm torinesi sono attentato con finalità terroristiche, atto di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi, detenzione di armi da guerra e danneggiamento. Sono stati perquisiti due centri sociali durante l’operazione: uno in via Vagnino, zona di Porta Palazzo e l’Asilo occupato, entrambi di area anarachica a Torino. Ci sono altri indagati oltre ai quattro arrestati, sempre per lo stesso episodio.
I fatti risalgono alla notte tra il 13 e il 14 maggio scorso. Secondo quanto è stato ricostruito e dalla polizia un gruppo di circa trenta persone legate all’area anarco-insurrezionalista ha attaccato il cantiere del tunnel geognostico. Le persone, col volto coperto e vestite di nero, sono arrivate dal bosco della Val Clarea e hanno attaccato contemporaneamente quattro cancelli con bengala e razzi lanciati da un mortaio rudimentale, bombe carta e bottiglie incendiarie.