Sono le 2:30 di un quasi freddo pomeriggio di Los Angeles. Ho fatto tutte le cose che faccio di domenica – la corsa in riva al mare, le telefonate in Italia, il brunch con le amiche, facebook, il blog e la solita colazione a pane e petrolio.
Scorro le pagine del Corriere online, il più grande giornale italiano. Sono curiosa di cosa dicono del reparto fracking in Romania. I titoli sono per le primarie del Pd – le parolacce di Civati e il chiodo di Renzi – con riferimenti agli altri neoquarantenni Alfano-Meloni-Salvini. Il Berlusca che chiede qualcosa di delirante a Sel e a Grillo, c’è la statua abbattuta di Lenin a Kiev, il papa sui poveri, i forconi, ancora articoli su Mandela. Come potevano mancare il calcio o i reali di Inghilterra? E infatti ci sono.
Ci sono anche interessanti articoli sulle facce che le donne fanno quando hanno un orgasmo, i maglioni dell’onorovele Rotondi, le smorfie di Dudù, la coppia felice Santanchè-Sallusti a sciare, le modelle di Victoria Secrets a Miami, Martina Stella a Gardaland, Sara Tommasi mezza nuda, Miley Cyrus che twerka con Babbo Natale, Miss Francia e Kate Moss per i 40 anni di Playboy.
Manca una notizia, quella che cercavo. La rivolta in Romania, a Pungesti, contro la Chevron sul fracking. Non una parola che sia una.
E dire che sulla blogosfera dappertutto rimbalza questa notizia. E dire che è da Ottobre che se ne parla. E dire che ieri la polizia è intervenuta con la violenza sui manifestanti. E dire che la Chevron aveva prima annunciato di abbandonare i propositi di trivellazione, solo per rimangiarsi la parola 24 ore dopo ed annunciare che useranno solo “metodi convenzionali” in “pieno rispetto dell’ambiente” per trivellare a Pungesti, in Romania. Ovviamente non ci crede nessuno.
Perché non ne parla nessuno sui nostri giornali? Perché la resistenza dei rumeni non dovrebbe interessare agli italiani? Forse perché va a contraddire il quadretto fracking e trivelle = gioia e benessere per tutti? Forse perché questo non piace ai politici e ai petrolieri di casa nostra che non vogliono che si sappia che c’è gente che di fracking e buchi non ne vuole sentire?
Non possono dire quelli del Corriere di non sapere, ne ha parlato Reuters, ne ha parlato Cnn, ne ha parlato la stampa spagnola, ne ha parlato la stampa francese. Ne ha pure parlato la stampa californiana, con tutto che la sede della Chevron è a San Fransisco (mica sono scemi!). L’Associated Press lo chiama “Big Story”. Ne parlano da giorni.
Perché il Corriere – il più grande giornale italiano – non manda lì un corrispondente a vedere che accade a Pungesti? Io non lo capisco. Un giornale deve per prima cosa informare chi legge, e non importa se questo non è in sintonia con chi c’è dietro questi giornali.
In Romania migliaia di persone protestano da almeno due mesi contro le trivellazioni selvagge della Chevron. Ci sono stati scontri violenti con centinaia e centinaia di poliziotti che se la sono presi con i residenti ed gli attivisti giunti da tutto il paese, arresti, multe, manifestazioni di solidarietà a Bucarest. La cosa più bella sono le bandiere con i colori della Romania che si sono portati dietro i manifestanti.
Basta solo fare Google “Pungesti”.
Si vede che per la stampa italiana è più importante Dudù.